Pesaro, corriere s’inventa rapina e gioca 900 euro alle slot

I carabinieri lo scoprono e lo denunciano. Aveva già fatto lo stesso trucchetto qualche mese fa. E’ un ludopatico

I carabinieri hanno svelato finta rapina

I carabinieri hanno svelato finta rapina

Pesaro, 12 febbraio 2020 - Ha il vizio di giocare, ma non ha i soldi per farlo. Così si è inventato una rapina di 900 euro con tanto di ricovero ospedaliero per le "lesioni" subite. Quando i carabinieri lo hanno messo alle strette, ha confessato tutto: "Ho giocato e perso i soldi della mia azienda alle slot machine". Protagonista un corriere 30enne di Pesaro che ha finto di esser stato rapinato e malmenato del denaro raccolto per le consegne da accreditare alla società.

È accaduto il 31 gennaio scorso. Il trentenne dice di esser stato aggredito nel quartiere Torraccia, proprio durante lo scarico della merce dal furgone aziendale. Racconta ai carabinieri che due persone lo hanno preso alle spalle dandogli pugni in testa e spingendolo contro il veicolo, tanto da farlo cadere a terra svenuto. Al risveglio, controllando in tasca, non ci sono più i 900 euro che aveva. Anzi, dice che la tasca dei pantaloni gli era stata strappata. Lo dice ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile intervenuti sul posto e a quelli della sezione operativa che sono poi andati in ospedale dove il 30enne è stato portato.

Il racconto però non convince nessuno. Così i militari di Borgo Santa Maria, approfondendo gli accertamenti, arrivano ben presto a scoprire la verità. A quel punto è lo stesso autista, vistosi ormai scoperto, a confessare tutto: "Ho simulato per giocare i soldi". Anche lo scorso anno aveva simulato un furto a bordo del veicolo di lavoro. Questa volta, in sole tre ore, è riuscito a giocarsi tutti e novecento gli euro che avrebbe dovuto consegnare al datore di lavoro. A spingerlo, però, non è stata la volontà di ottenere un ingiusto profitto ai danni del datore di lavoro, che per politica addebita ai dipendenti le somme che gli vengano sottratte.

La verità è diversa: l’uomo è affetto conclamato da ludopatia, una patologia che colpisce migliaia di persone. Al 30enne è quasi impossibile maneggiare denaro senza cedere alla tentazione di giocarselo. La sceneggiata, quindi, è stata motivata dalla vergogna di confessare ai familiari di esserci ricaduto, per l’ennesima volta.