Sciarpa rapinata a tifosi Fortitudo, gli aggressori erano tre ultras della Vis Pesaro

La polizia ha fatto irruzione ieri nella casa dei sospettati, tutti pesaresi. Diedero un calcio ad un 40enne bolognese che passeggiava in centro con la famiglia

La rapina è stata fatta a un tifoso della fossa Fortitudo in città per la gara col Brescia

La rapina è stata fatta a un tifoso della fossa Fortitudo in città per la gara col Brescia

Pesaro, 18 febbraio 2020 - Identificati i tre rapinatori della sciarpa Fortitudo. Sono tifosi ultras ma della Vis Pesaro. Hanno 19 e 20 anni, e sono pesaresi, sconosciuti alla polizia. Si sono infilati nei guai per noia. Avevano strappato la sciarpa venerdì pomeriggio alle 17.30 dando un calcio allo stomaco ad un 40enne bolognese che insieme alla sua famiglia passeggiava lungo il Corso XI Settembre, quasi all’angolo con piazza del Popolo. L’uomo aveva al collo il suo drappo distintivo in attesa di andare al Palas per assistere con moglie e figlio adolescente alla gara di basket di coppa Italia Fortitudo-Germani Brescia. Una partita che non vedeva nessun coinvolgimento della Vuelle Pesaro tantomeno della Vis che, come si sa, si occupa di calcio. Eppure i tre ragazzi, mettendosi il cappuccio sopra i capelli, alla vista della sciarpa, non hanno esitato ad affiancare la famigliola iniziando ad insultarla per poi sferrare un calcio al capofamiglia facendolo piegare dal dolore mentre un altro gli strappava la sciarpa sotto gli occhi sbigottiti dei familiari e dei passanti tra cui una dipendente di Ubi banca che si è trovata in mezzo all’aggressione rimanendo sotto choc per qualche minuto. Il terzetto di rapinatori è poi fuggito verso via Toschi Mosca col suo "trofeo" per vantarsi in qualche modo.  

Ma non si erano accorti che quel tratto del Corso è pieno di telecamere di sicurezza che hanno colto il momento dell’aggressione e le facce dei responsabili. La polizia, che era intervenuta di lì a poco, è risalita grazie alle immagini all’identificazione dei tre ragazzi e alle loro residenze. Così ieri mattina, i poliziotti si sono presentati a casa dei tre ragazzi invitandoli a seguirli in Questura dopo aver controllato le abitazioni alla ricerca de bottino, ossia della sciarpa. Non è chiaro se è stata ritrovata ma è molto probabile di sì perché il "bottino di guerra" difficilmente si disperde.  

Non a caso, la bancaria testimone dell’aggressione è rimasta sbigottita una seconda volta quando il 40enne bolognese, ripresosi dal calcio in pancia, ha cercato di tranquillizzarla dicendole che sono cose che succedono negli ambienti delle tifoserie. Poi la famiglia non ha atteso l’arrivo della polizia dovendo correre al Vitrifrigo per l’inizio della partita. Anche la testimone se n’è andata vedendo che i diretti interessati avevano preferito andare alla partita piuttosto che denunciare l’accaduto. Le avevano detto che avrebbero presentato querela all’arrivo a Bologna. Nel frattempo la polizia non ha perso tempo e dopo aver esaminato le immagini, si è presentata direttamente a casa dei tre giovani ultras vissini che, per sovrammercato, hanno pensato di allargarsi anche nel basket per ritagliarsi un "trofeo" da esibire.  

ro.da.