Rapinò e derubò la fidanzata Il condannato è un ex poliziotto

Il 56enne dovrà scontare 4 anni e 4 mesi. Era finito nella spirale dell’alcol e del gioco d’azzardo.

Rapinò e derubò la  fidanzata  Il condannato è un ex poliziotto

Rapinò e derubò la fidanzata Il condannato è un ex poliziotto

di Elisabetta Rossi

Era accusato di aver strappato di mano alla ex il cellulare, di averle rubato il bancomat e "bruciato" i suoi soldi nelle scommesse online. Lui è un ex poliziotto di 56 anni, di Macerata, e ieri è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione (con rito abbreviato). Tanto quanto aveva chiesto la procura. Rapina, furto in abitazione e indebito utilizzo di carte di credito, le accuse. L’imputato ha già una condanna a 5 anni di carcere per aver commesso 13 rapine. La vittima, che non si è costituita parte civile, è una donna di Fano.

I due si erano conosciuti in una clinica per disintossicarsi dalla dipendenza dall’alcol. Dopo una carriera esemplare, fatta di attestati di stima e encomi dal Ministero, l’ex poliziotto era caduto nella spirale del gioco d’azzardo. Una volta finiti i soldi, aveva conosciuto la depressione. E si era rifugiato nell’alcol. Decide di provare a smettere ed entra in clinica dove incontra la donna e si mettono insieme. La storia arriva al capolinea. E, secondo l’accusa, durante uno degli ultimi litigi, il 56enne, che vuole soldi per poter scommettere online, le strappa di mano il cellulare dove lei ha memorizzato il pin del bancomat. Si impossessa anche della carta e gioca circa 200 euro alle macchinette. Nella colluttazione, la ex si sarebbe ferita al braccio. Corre a denunciarlo e lui finisce a processo. Tutto succede ad aprile 2022.

Ieri, il perito ha riconosciuto il vizio parziale di mente. Non tanto per quanto riguarda la capacità di intendere, ma quella di volere, scemata dall’abuso di alcol. Difeso dagli avvocati Stefano e Giancarlo Nascimbeni di Macerata, l’imputato ha respinto le accuse. La procura ha presentato un conto di 4 anni e 4 mesi e il giudice lo ha accolto. Gli avvocati Nascimbeni valutano ora se appellare la sentenza, una volta lette le motivazioni, o se beneficiare delle nuove disposizioni della riforma Cartabia che, alle condanne, inflitte in abbreviato, non impugnate, riconosce una diminuzione della pena di un sesto.