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Redaelli: "Regolamento e nuovi seggi, scelte sbagliate"

Il centrodestra critica la novità di votare nei centri sociali per eleggere i consigli di quartiere, definendo le nuove sedi non neutrali e dannose per la democrazia locale.

Redaelli: "Regolamento e nuovi seggi, scelte sbagliate"

Il consigliere di opposizione (Fd’I) Michele Redaelli

La novità di andare a votare nei centri sociali per eleggere i nuovi consigli di quartiere non piace al centrodestra. "L’amministrazione ha cambiato almeno 4 sedi tradizionali di seggio con luoghi che riteniamo essere non consoni – osserva Michele Redaelli, consigliere comunale d’opposizione (Fd’I) – perché non neutri, poiché per storia e tradizioni sono ricollegabili ad una sensibilità di centrosinistra. Non ci sembra giusto perché l’ultima trovata della maggioranza non garantisce a tutti gli elettore di votare serenamente". Redaelli ha fortemente criticato il nuovo regolamento, approvato “faticosamente“ durante il consiglio comunale di metà ottobre. "L’assessore Della Dora può continuare a dire che le modifiche agevoleranno la democrazia – osserva Redaelli –, ma se la matematica non è una opinione, è evidente invece il contrario". Che cosa intenda Redaelli lo spiega: "Le modifiche proposte dalla maggioranza al regolamento dei quartieri vanno contro lo spirito di partecipazione che dovrebbe caratterizzare i quartieri. Innanzitutto perché partecipare è più difficile viste le tagliole del meccanismo elettorale. Per esempio è stato alzato il numero minimo di candidati necessari per depositare le liste. Così sarà più complicato competere a chi magari è meno organizzato. La soglia di sbarramento è stata alzata al 5%, più di quanto è richiesto alle amministrative visto che la soglia è al 3%. E’ stata bocciata la nostra richiesta di portare a 12 il numero dei componenti del Consiglio in ogni quartiere. Restano solo 5 quartieri con solo 10 componenti. Crediamo che questa differenziazione sia sbagliata visto che l’obbiettivo è la partecipazione. Sono state limitate le competenze consultive al solo bilancio partecipativo, mentre prima erano più estese. E’ stata tolta la possibilità di monitorare l’avanzamento dei progetti comunali che insitono nei singoli quartieri, anche ad opera delle soceità partecipate. Insomma i quartieri sono stati depotenziati".