Reddito di cittadinanza, dal Marocco risulta risiedere a Tavullia e incassa 7.500 euro

La truffa smascherata dalla Finanza grazie a un controllo incrociato

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Tavullia (Pesaro), 22 ottobre 2020 - A Tavullia, dove lui diceva di essere residente,  non lo vedevano dal 2104,  mentre dal 2018 risulta addirittura iscritto all'Anagrafe dei residenti all'estero (Marocco in questo caso). Nonostante questo, un 27enne di origini marocchine ha percepito indebitamente un totale di 7.500 euro (anni 2019 e parte del 2020)  derivanti dal reddito di cittadinanza, che lui aveva richiesto e ottenuto, dichiarando appunto di essere residente a Tavullia dal settembre 2018. La Guardia di Finanza di Pesaro lo ha scoperto e denunciato, sia alla procura che all'Inps. Il sussidio a suo favore a questo punto si blocca. Più difficile sarà recuperare quei soldi già da lui incassati. 

L'indagine nasce da un controllo sinergico tra Finanza  e Inps, che hanno scoperto la posizione del 27enne. La residenza in Italia è uno dei tanti requisiti indispensabili per avere diritto al reddito di cittadinanza. Il 27enne invece dal 2108 risulta essersi trasferito in Marocco. Solo pochi giorni fa, sempre la Finanza di Pesaro aveva scoperto un altro furbetto che percepiva indebitamente il sussidio: stavolta per non avere dichiarato consistenti vincite, 170mila euro,  al gioco, in due anni.