
Il bilancio dell’azienda di viale Venezia: e al porto c’è il sold out delle case
Come Marco Polo. Da viale Venezia, dove è nata, in giro per il globo, perché la Renco è impegnata in mezzo mondo. Non più lavori legati al petrolio, ma solo alle infrastrutture legate al gas. Ma anche idrogeno come l’impianto in costruzione a Falconara "e totalmente verde". In totale Renco ha 4500 dipendenti, 600 italiani di cui 280 nella sede di pesarese. Il 3 luglio inaugura l’hotel Garden in viale Trieste con tanto di super suite all’ultimo piano dotata anche di una Iacuzzi sul terrazzo: sono previste per il 3 luglio in arrivo delegazioni da diversi Paesi.
Al porto, con il cantiere dell’ex consorzio agrario, dove Renco ha il 30% dell’edificazione che fa capo al fondo israeliano e all’avvocato Paolo Tanoni, sta procedendo spedita: armature già al quinto piano. Un solo appartamento ancora in vendita. Ma a livello locale siamo alla polvere di stelle perché a Milano Renco ha in corso l’edificazione del centro ricerca per l’università Statale per 220mila metri per un importo di 350 milioni; un centro elaborazione dati ad Atene per conto del colosso Usa Microsoft per 120 milioni di euro. E per finire anche la ristrutturazione di un grande immobile accanto all’ambasciata americana di Roma (via Veneto) per il colosso bancario Usa J.P. Morgan per 120 milioni di euro. Finita? No perché ha aperto anche un ufficio ad Huston nel Texas per lavorare con una società che era prima in mano a General Elettric, quindi ad Abu Dabi, in Arabia Saudita ed anche in Sud Africa. "Un portafoglio ordini – dicono il presidente Giovanni Gasparini e l’amministratore delegato Giovanni Rubini – che ci porterà a chiudere l’anno in corso a 700 milioni di fatturato".
Un sali-scendi quello dei fatturato perché Renco ha chiuso il 2024 a 449 milioni, inferiore a quello del 2023 che era di 593 milioni. "Un calo – dice Gasparini – che era previsto e non sorprendente perché è legato principalmente al ritardato avvio di tre commesse in Italia per cause non imputabili a noi". Una di queste è legata ai lavori a Cortina dove la società deve costruire un hotel e appartamenti oltre a box auto (un parcheggio 200mila euro, ndr). Di non secondo piano, in un settore come quello dell’edilizia dove non si naviga sempre con il vento in poppa, l’utile del 2024 ha superato i 4 milioni di euro.
Tutti questi numeri sono emersi ieri mattina quando nella sede della società è stato presentato il bilancio dello scorso anno. Per avere la cassaforte sempre ‘piena’ nei mesi scorsi è stato emesso una obbligazione per 50 milioni coperta anche da Cassa Depositi e Prestiti, lo Stato.
Una società in grande crescita la Renco – il portafoglio ordini è pari a 3 miliardi – tanto che nel 2023 era tra le prime dieci società di costruzione del Paese. E Marco Polo-Renco guarda al futuro "perché prevediamo nei prossimi due-tre anni di investire oltre 84 milioni di euro in progetti strategici in Italia, somma che si aggiunge ai 20 milioni di euro già investiti recentemente". Giovanni Rubini aggiunge: "Siamo particolarmente orgogliosi dei progetti che abbiamo avviato".
m.g.