"Restrizioni per il commercio, ora basta"

Roberto Bossoletti di “Maison Store“: "Si consenta ai clienti di spostarsi per lo shopping di venti o trenta chilometri da casa"

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"Ma quale zona arancione, questa agli effetti pratici non è che una zona rossa mascherata...". La pensa così Roberto Bossoletti, 58 anni, che a San Martino del Piano, a Fossombrone, è titolare del negozio Maison Store, calzature e accessori.

Spiega Bossoletti: "Considerato che la nostra clientela si divide tra un dieci per cento di forsempronesi e un novanta per cento di persone che vengono da Fano, Pesaro e anche da fuori regione, riaprire il negozio in zona arancione, col divieto di spostamento fuori comune, è come costringerci a lavorare col freno a mano tirato. Per il nostro tipo di negozio e di attività, il bacino di utenza di Fossombrone non basta, è decisamente troppo ristretto. Il governo ha un bel dichiarare che si passa da zona rossa a zona arancione, ma per comuni piccoli, quelli fino a 10mila abitanti come Fossombrone, per esempio, e per attività come la mia, ma anche per i commercianti del centro storico, la differenza è solo nel nome...".

E quindi?

"E quindi secondo me, e anche secondo qualche altro mio collega, la soluzione è riaprire senza vincoli di colori, ma con controlli serrati e severi".

E cioè?

"E cioè: mi fate lavorare, ma controllate anche che tutte le prescrizioni sanitarie anti-Covid siano rispettate alla lettera. Noi per parte nostra non abbiamo certo problemi su questo fronte. L’ultima volta che siamo rimasti aperti con continuità, l’estate scorsa, siamo stati rigorosi nell’ammettere solo 13 clienti alla volta (calcolati sulla metratura, ndr), tutti ben distanziati e con flussi in entrata e in uscita obbligatori. Ripeto: la mia “ricetta“ è “aprire tutto e controllare con severità“...".

Se no?

"Se no, è la morte economica di molta gente. Noi, per dire, con le chiusure ultime abbiamo calcolato un calo di fatturato del 40 per cento, abbiamo dovuto mettere tre persone in cassa integrazione e i magazzini sono pieni di invenduto. Qualche collega sta addirittura al 50 per cento di calo del fatturato".

Ristori?

"Il due virgola cinque per cento del calo del fatturato, capirai...".

Riaprire senza vincoli di colori, dunque, ma lei ha anche una proposta ulteriore...

"Sì, si potrebbe dare la possibilità ai Comuni più grandi di aprire a una sorta di “shopping di vicinato“, diciamo fino a venti o trenta chilometri di distanza. Forse qualcosa così potrebbe cambiare. Il punto è che dobbiamo tirarci fuori dall’isolamento commerciale che abbiamo vissuto nell’ultimo anno, se no è la fine. Non ne possiamo più...".

Adriano Biagioli