
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ieri ha detto no all’ipotesi Riceci. Ma non solo: "Molto utile e costruttiva l’assemblea. Siamo orgogliosi di avere una società così solida e dinamica, con un partner industriale come Hera che ci invidiano tanti amministratori in giro per l’Italia. E un ringraziamento particolare va al neo presidente di Hera Cristian Fabbri presente all’assemblea. Abbiamo annullato, a maggioranza, l’aumento delle indennità del cda previste dall’assemblea precedente e abbiamo ragionato sulle strategie di pianificazione su acqua, gas e rifiuti anche alla luce delle future gare. Strategie che richiedono un nuovo equilibrio tra la parte istituzionale (i Comuni e la Provincia) e la parte industriale e gestionale (Hera). Un equilibrio nel quale ogni parte svolga il proprio ruolo senza invasioni di campo ma nell’interesse comune".
"Sulla questione idrica ritengo sia fondamentale pianificare presto un grande invaso per contrastare le lunghe siccità, così come è grave che ancora Enel non abbia pulito a dovere gli invasi del Furlo. Sui rifiuti, bene l’aumento ulteriore della raccolta differenziata ma manca un impianto biodigestore. Ho detto inoltre in assemblea che non ci sono le condizioni minime per realizzare la discarica di Riceci (questione sulla quale non sono mai stato coinvolto). Non ci sono le condizioni politiche amministrative (il comune di Petriano ora è contrario) e credo che non ci saranno neanche le condizioni tecniche a causa delle distanze mancanti dalle abitazioni. Credo che Mms debba rivedere le sue strategie e non inseguire un’iniziativa privata che rischia di portare la società a sbattere contro un muro. Ho invitato quindi il cda a studiare un piano b per lo smaltimento dei rifiuti industriali perché ce n’è bisogno". Ci sono state scintille anche tra Ricci, che ha minacciato di andarsene, e la sindaca di Tavullia Francesca Paolucci che lo accusava per la discarica di Ca’ Asprete. Infine ieri a Urbino, consiglio comunale affollatissimo (con Raphael Gualazzi) per discutere del caso Riceci. E’ stato votato all’unanimità un ordine del giorno contro la discarica. Si è unito al no anche il sindaco Gambini "perché è un progetto sbagliato"