Congresso Pd, Ricci rompe gli indugi e anticipa l’annuncio

Una conferenza stampa “nazionale“ oggi in Comune per svelare le mosse: "Voglio più sinistra ma di governo"

Poche ore dopo aver dato a tutti appuntamento al 16 dicembre per conoscere la scelta sulla possibile candidatura alla segreteria nazionale Pd, Matteo Ricci probabilmente ci ha ripensato. Convocando precipitosamente una conferenza stampa “nazionale“ alle 11 di stamattina raccontata così: "Un percorso di ascolto nella provincia italiana che ci ha arricchiti, ci ha indicato la strada verso un nuovo PartitoDemocratico. Alle ore 11 facciamo un altro passo – scrive su Instagran –, insieme, verso una sinistra veloce e di prossimità. Vi aspetto, a Pesaro e in diretta qui su FB", dice il sindaco apparso quasi candidato ma non del tutto.

Matteo Ricci, sindaco di Pesaro
Matteo Ricci, sindaco di Pesaro

L’aver anticipato l’annuncio del suo futuro fa dire agli osservatori più vicini all’enfant du pays che è arrivato il momento di rinunciare alla candidatura mai sbocciata. D’altra parte la storia politica del sindaco di Pesaro è spesso passata per le occasioni sfuggite di mano, per le candidature mai concretizzate e per le occasioni di carriera perdute. Ma partecipare ad un passaggio elettorale complicato come quello di primarie aperte dove solo due candidati passano il turno, sperando invece di fare il terzo incomodo vincente, è una situazione davvero complicata, da studiare.

Un sindaco che si è arricchito in una manciata di visite a domicilio ad iscritti del Pd in mezza Italia e che non dovrebbe certo aver gradito l’appello pro Bonaccini di una consistente fetta del Pd marchigiano. Tra i firmatari di quell’appello per una segreteria Bonaccini c’era anche Luca Ceriscioli: "Dopo aver firmato quel testo di sostegno credo che sia giusto riprendere – dice l’ex presidente regionale in una sorta di appello rivolto all’amico dei tempi d’oro del Pd pesarese – anche le parole di Dario Nardella per un invito a Matteo Ricci di rimanere in uno schieramento di sinistra riformista e di governo. Credo che la posizione a fianco di Stefano Bonaccini sia quasi naturale per un Ricci che conferma a parole la scelta di una sinistra di governo".

A dire il vero l’ultimo Matteo Ricci, soprattutto quello che si è confessato al “Manifesto“, pare rivolto maggiormente a sinistra rispetto ai passati periodi renziani: "Penso che in questa fase la barra – sostiene il sindaco ipotetico candidato – deve spostarsi più a sinistra. Rientrando in connessione con i ceti popolari". Indicato a più riprese come possibile candidato di Goffredo Bettini, il sindaco “nazionale“ pare aver riservato al grande manovratore del Pd romano con origini senigalliesi, il ruolo di unico consigliere sulle posizioni politiche interne. Ma lo stesso Bettini, che ha riconosciuto al possibile candidato Matteo Ricci “un sapore e un odore antico di vecchio Pci“, sa benissimo che due candidati dell’area della sinistra Pd non possono esserci. Ricci però dirà con Brando Benifei da che parte starà, magari a fianco di Bonaccini da sinistra. Vedere per credere.