ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

"Ridatemi il pc, c’è il libro che stavo scrivendo"

Un furto come tanti, eppure per la vittima il valore di ciò che è stato portato via non si misura...

Un furto come tanti, eppure per la vittima il valore di ciò che è stato portato via non si misura in euro, ma in memoria, affetti, identità. A scrivere alla redazione è Roberto Podgornik, un cittadino che ha deciso di lanciare un appello pubblico nella speranza che qualcuno possa restituirgli ciò che davvero conta: i suoi ricordi.

Era un venerdì di maggio quando, nel parcheggio accanto alla stazione del Parco Miralfiore, qualcuno ha forzato il suo furgone e ha rubato un vecchio telefono e un portatile. "Il cellulare, per come era messo, non poteva valere nemmeno 30 euro. Ed il vecchio pc senza cavo di alimentazione, nemmeno 50 euro offerti da un ricettatore", racconta Roberto. Eppure, in quegli oggetti c’era molto di più. Nel pc c’erano le foto di famiglia, gli appunti di un libro in lavorazione, immagini di registri storici di due secoli fa, pagine di memoria personale e collettiva.

"Trasferisco ogni tanto tutto in una memoria (un hard disk esterno ndr.), non ogni settimana e poi quel pc è quasi sempre a casa", scrive. Roberto ha già sporto denuncia e recuperato solo la rubrica telefonica. Ma il suo appello è rivolto a chiunque possa avere trovato o comprato quel computer, affinché lo restituisca, anche in forma anonima. Lancia qualche parola chiave per facilitare il riconoscimento: "Signora Giovanna", "mio padre, mia madre", "Trieste", "Città vecchia", "La Boheme", "Le onde del faro rosso". Quest’ultimo è il titolo di un racconto a cui teneva particolarmente, ambientato proprio a Pesaro, in cima al molo del faro rosso, e dedicato alla solitudine degli anziani.

"In cambio, offrirò un po’ del mio miele, raccolto dai fiori di queste colline che ogni giorno mi commuovono per la loro bellezza". Chiunque avesse informazioni può contattare la redazione. Anche un piccolo gesto, a volte, può restituire un pezzo di vita.