Rifiuti, in centro tornano le isole ecologiche La controrivoluzione parte per 900 famiglie

Le proteste in via Diaz non si sono fatte attendere. La lamentela: "Spostatele in via Ardizi: una discarica di 8 metri puzza"

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Rifiuti, dal 24 ottobre, in cinque vie del centro ci sarà una rivoluzione: si torna alla raccolta di prossimità con il conferimento nelle isole ecologiche, di ultima generazione, e si abbandona il porta a porta. "Dove?" si chiedono i 900 nuclei familiari coinvolti in questa, primissima, fase sperimentale. "Saranno coinvolti i residenti inclusi nella ztl tra Via Diaz, angolo via Nobili – dicono gli assessori Heidi Morotti ed Enzo Belloni –; via del Moro; piazzale San Domenico; via Spada; via Morselli, angolo via Gramsci, via delle Contramine". Sono esclusi i civici di Piazza del Popolo e via Branca. Marche Multiservizi impianterà sei lumaconi lunghi 8 metri, ognuno composto da cinque cassonetti per le frazioni di indifferenziato, organico, carta, plastica e lattine, vetro, In via Diaz sarà nel punto dove si trovano le rastrelliere delle biciclette. Già ieri c’era il segnale di divieto di parcheggiare le biciclette in vista del prossimo smantellamento.

"Ogni famiglia – diceva ieri Morotti, proprio in via Diaz, con al fianco Belloni –, dovrà avere due tessere cosiddette “smeraldo“: serviranno ad aprire i cassonetti digitali". In futuro le smeraldo, che legano l’identità al conferimento, serviranno alla tariffa puntuale. Ma ora sarà l’unico strumento per per aprire i cassonetti: le famiglie l’avranno entro il 22 ottobre, ultimo giorno utile per la raccolta col vecchio metodo, del “porta a porta“. Ieri la rivoluzione, in via Diaz, è iniziata in anticipo: mentre gli assessori spiegavano al Carlino il cambiamento, il pizzaiolo, con l’attività all’angolo di via San Francesco, come una furia è uscito dal locale, protestando: "La sperimentazione la fate da un’altra parte – ha detto –: qui si passa dall’immondezzaio di biciclette alla discarica di tutto il vicinato. Abbiamo una attività. Questa volta faccio da matti, metto gli avvocati". Il pizzaiolo va sul concreto: "Una discarica di otto metri puzza. Non va bene per me che vendo pizza e non va bene per chi da via San Francesco vede il filare di cassonetti". Belloni si inserisce: "I cassonetti, umido e indifferenziato, verranno svuotati più volte al giorno. C’è un sensore che segnala ai furgoncini la necessità di svuotamento, per cui non ci sarà bisogno che la gente abbandoni nulla fuori dal cassonetto". Il pizzaiolo è scettico e rilancia con una proposta: "Togliete due parcheggi in via degli Ardizi e la discarica mettetela lì. Tanto in centro già ne mancano 600 di posti". L’artigiano ha messo il dito nella piaga e Belloni replica: "Aggiustamenti potremo trovarli, ma la dislocazione punta ad ridurre il sacrificio di parcheggi". Già, quanti saranno gli stalli tolti? "Non più di una decina – assicura Belloni –. Verranno però recuperati: destineremo degli stalli in giallo, fuori la zona di sperimentazione, ai residenti interessati dal provvedimento". Sul problema “puzza“ Morotti, è chiara: "Con questa tecnologia l’impatto odorigeno dovrebbe essere minore, ma non mi sento di escluderlo. Dipende come la gente tratta i cassonetti. Se nell’umido metto i rifiuti con i sacchetti rotti, o mezzi aperti e il cibo si disperde è chiaro che l’odore si genera. E’ responsabilità di tutti". Del resto la differenziata è obbligo farla: "Nel 2020 Pesaro ha segnato il 66,3%; nel 2021, il 68,7 % – dice l’assessore –. La videosorveglianza sta funzionando molto bene contro l’abbandono: gli ispettori sono riusciti ad identificare e multare 130 trasgressori. La multa media è stata di 50 euro, ma chi ha abbandonato ingombranti o rifiuti speciali gli è costato 600 euro. Anche in queste isole metteremo le fototrappole".

Solidea Vitali Rosati