Riscoprire Perticari, genio italico

La Società Pesarese di Studi storici ha stampato gli atti sul convegno sull’uomo chiave del Risorgimento

Riscoprire Perticari, genio italico
Riscoprire Perticari, genio italico

La Società pesarese di studi storici ha appena dato alle stampe “Giulio Perticari filologo e patriota“, a cura di Francesco Sberlati e Riccardo P. Uguccioni, atti dell’omonimo convegno svoltosi a Pesaro il 7 e 8 ottobre 2022 nel bicentenario della morte. Di Giulio Perticari la città è piena, fra busti, cenotafi, vie, palazzi e scuole, ma forse non tutti i cittadini hanno chiaro il suo ruolo nella questione della Lingua, che fra età napoleonica e la successiva restaurazione costituì il prologo del risorgimento nazionale. Il volume si apre con una saggio sull’antico regime, travolto nella Legazione di Urbino nel 1797 dall’invasione francese, poi – dopo qualche anno di restaurazione pontificia – dall’imporsi del regno d’Italia napoleonico. In questo ambito di profonde mutazioni Giulio Perticari segue per così dire la corrente con l’encomiastico “Panegirico di Napoleone il Massimo“; solo dopo la restaurazione, con il trattato “Dell’amor patrio di Dante“, le riflessioni di Giulio muovono attraverso il grande Fiorentino verso il riconoscimento di un’origine comune dei dialetti italiani e quindi verso un vocabolario più vivo, moderno e fondato su un pluralismo geografico, avverso dunque al fiorentinismo trecentesco della Crusca.

Parlare di Dante è in qualche modo parlare di patria, ovvero di quella terra fra mari e Alpi dove "fioriscono diecinove milioni d’uomini uniti col dolce vincolo d’un comune linguaggio". Esibendo sensibilità non troppo diverse, in quegli anni altri rischieranno lo Spielberg. All’attività linguistica dei Giulio Perticari, cui è sempre sotteso un senso patriottico, sono dedicati diversi contributi che studiano la sua metodologia filologica, la sua collaborazione con il suocero Vincenzo Monti, le sue postille alle opere di Dante. Dal vasto mare dell’Oliveriana pescano altri saggi, recuperando certa poesia giocosa familiare e d’occasione, oppure interrogandosi sulla sua produzione poetica, che in parte apparve dopo la morte ma non senza polemiche, perché comprendeva – pare – anche testi rifiutati. Sono poi documentate certe iniziative per il bicentenario della morte e in particolare una mostra in Oliveriana del 2022, che ha sottolineato fra l’altro il ruolo di Giulio – che in quel momento sedeva nel consiglio cittadino – come promotore di un nuovo teatro e ha documentato quell’originale monumento alla sua memoria che sono gli Orti Giuli; lo stesso contributo ricorda poi la vicenda dell’acquisizione del “Fondo Perticari“ da parte dell’Oliveriana. Un saggio descrive infine i monumenti innalzati a Pesaro: la statua in piazza, sul fianco del San Domenico; il busto alla sommità degli Orti Giuli; il cenotafio nella chiesa di San Giovanni.