Pesaro, risparmiatori truffati. In sei alla sbarra

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per gruppo di sedicenti promotori finanziari. Sono 74 le famiglie finite nella loro rete

Solo tra Pesaro e Fano hanno truffato 74 famiglie

Solo tra Pesaro e Fano hanno truffato 74 famiglie

Pesaro, 9 giugno 2019 - In piena crisi finanziaria mondiale, tra il 2013 e il 2016, sono riusciti a convincere 74 famiglie pesaresi ad affidare loro i risparmi per «investimenti sicuri e remunerativi con rendimenti fino al 90 per cento del capitato investito». In questo modo, hanno racimolato 300mila euro solo tra Fano e Pesaro. Ai primi sottoscrittori che sono caduti nella trappola, hanno riconsegnato parte dell’investimento con interessi mirabolanti ma al grosso degli investitori hanno riconsegnato solo chiacchiere. Per questo, per sei sedicenti promotori finanziari è stato chiesto il rinvio a giudizio dalla procura di Pesaro con l’accusa dell’esercizio abusivo della gestione di risparmo senza abilitazione. Ora l’inchiesta (pm Cigliola, in azione la Guardia di Finanza) verrà discussa in udienza preliminare il prossimo 3 luglio.

A capo dell’organizzazione vi era Vito Rizzo, 43 anni, originario di Messina, attualmente in carcere. Era l’uomo che figurava come amministratore della Vgm Business ltd. company number 08290224 con sede a Londra, al 9 di Seagrave Road, con attività di consulenza e compravendita immobiliare mediante raccolta di denaro da investitori privati con tecniche di comunicazione a distanza (facebook) di contratti di associazione in partecipazione per operazioni immobiliari. Tutto questo in assenza di qualunque requisito per operare sul mercato finanziario italiano. Ma per Vito Rizzo, l’attività doveva essere conveniente, visto che ha bypassato il controllo della Consob risalente al 2015 che sospendeva la pubblicità e l’offerta al pubblico dei prodotti riferibili all’attività della Vgm, costituendo subito una nuova società, la Innovative Investment holdin Ltd con sede a Londra, che ha continuato ad effettuare la vendita di prodotti fake.

Vito Rizzo era aiutato, secondo la procura di Pesaro che li vuole alla sbarra, da Daniele Zaborra, 63 anni di Lucrezia di Cartoceto, Andrea Antonio Zannolfi residente a Pavia, da Donatella Malerba di Comacchio, Luca Rignanese residente a Pola in Croazia e da Alessio Cavalieri sempre della zona di Comacchio. Per quanto riguarda i 74 risparmiatori raggirati della provincia di Pesaro e Urbino (molti sono parenti tra loro), l’organizzazione avrebbe incassato almeno 300mila euro ma complessivamente Vito Rizzo avrebbe raccolto in pochi anni, contattando i suoi interlocutori in tutta Italia su Facebook, oltre 3 milioni e 200mila euro. Cosa prometteva?

Di ripartire gli utili alla chiusura di singole operazioni immobiliari con dividendo potenzialmente illimitato, provvedendo al pagamento delle promesse rendite mensili all’inizio del rapporto contrattuale e sollecitando anche l’adesione di nuovi investitori. «In realtà – scrive la procura – non c’era nessuna operazione immobiliare in corso, le sedi e le operazioni erano solo formali mentre i contratti proposti era economicamente e finanziariamente insostenibili». Tanto per gradire, la Vgm garantiva all’investitore, di escluderlo da eventuali perdite derivanti dall’investimento con restituzione del capitale. Il bengodi in terra.

ro. da.