Rissa Marotta, tradito da video e panni sporchi di sangue

I carabinieri individuano un minorenne di Falconara tra i responsabili dell’aggressione e delle scene di violenza davanti alla discoteca

Una delle immagini più eloquenti dell’aggressione subita dai carabinieri fuori dalla disco

Una delle immagini più eloquenti dell’aggressione subita dai carabinieri fuori dalla disco

Marotta, 15 agosto 2021 - C’è anche un minorenne straniero residente a Falconara tra gli arrestati coinvolti nella furiosa maxi rissa avvenuta all’alba dello scorso 7 agosto all’esterno della discoteca Miù di Marotta. Il giovane è stato identificato dai carabinieri della Tenenza falconarese a seguito di una serie di minuziose indagini e quindi accompagnato in una comunità minorile in provincia di Forlì-Cesena. A seguito della violenta rissa avvenuta nell’area antistante la discoteca, i militari dell’Arma, nell’ambito delle indagini preliminari dirette dalla procura della Repubblica del tribunale per i Minorenni di Ancona, hanno passato al setaccio i numerosi filmati apparsi sui social network e sulle varie App per la messaggistica istantanea. Filmati che hanno documentato momenti di inaudita violenza nello scontro tra masse di giovanissimi, scaturiti dal precedente accoltellamento di un 25enne senegalese, residente nel maceratese, per mano di un coetaneo albanese residente ad Ancona. Dall’analisi dei video, i carabinieri di Falconara hanno quindi riconosciuto con certezza un ragazzo minorenne del posto, che era inoltre già noto per altre vicende tuttora al vaglio della giustizia minorile. Immediatamente i militari, nel corso di un’indagine lampo, sono arrivati a recuperare e a porre sotto sequestro anche i vestiti indossati dal ragazzino durante quella mattinata di trasgressione e violenza. Gli abiti rinvenuti e sequestrati, erano inoltre ancora macchiati del sangue lasciato dalle persone coinvolte nella mega rissa.

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Il minorenne falconarese, che dalla mischia era uscito praticamente illeso, dovrà ora rispondere dei reati di 'rissa aggravata', 'resistenza a pubblico ufficiale' e 'lesioni personali aggravate'. Si tratta di accuse molto gravi, che sono state avanzate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale dei Minorenni delle Marche e che, condivise dal giudice delle indagini preliminari, hanno portato all’adozione di uno dei provvedimenti più afflittivi tra quelli previsti a carico dei minori: la misura cautelare del collocamento in comunità. Il provvedimento, in sostanza, equivale ad un arresto. Il riconoscimento del giovane, fatto dai carabinieri della Tenenza falconarese, tra centinaia di volti che si vedono nei vari video, va sottolineato che è stato anche il frutto dei continui controlli che vengono effettuati sul territorio quando vengono identificate persone a piedi o in auto. Proprio ciò, una volta riconosciuto il viso, ha permesso ai carabinieri di completare il cerchio e andare nell’abitazione dove il minorenne viveva. L’attività dell’Arma testimonia dunque la conoscenza del territorio dovuta proprio alla loro presenza che permette quindi di sapere dove risiedono o dove trovare le persone presenti nel proprio comprensorio. Il lavoro celere portato a termine dalla Tenenza e dalla procura dei Minori nonché la rapidità del provvedimento, hanno potuto aggiungere un’ulteriore pedina alle indagini che hanno già visto alcuni arresti nei giorni scorsi. Sempre i carabinieri hanno infatti a ssicurato alla giustizia quattro ragazzi dei quali tre rintracciati nella zona dell’anconetano (due ad Ancona e uno a Jesi) e un quarto a Tolentino.