
Una delle tante manifestazioni degli operai davanti alla Rivacold, Molntecchio
E’ come la guerra dei Cento Anni quella che vede di fronte la famiglia Vitri ed i sindacati. Nessuno cede di un millimetro dalle proprie posizioni e quindi prosegue un braccio di ferro che avanti ormai da qualche anno. Perché in concomitantanza con lo sciopero generale dei metalmeccanici che si svolgerà in Ancona, oggi incrociano le braccia tutti i 1200 dipendenti della "Rivacold" che ha tutti i suoi stabilimenti a Montecchio. Lo hanno deciso le tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, dopo le due assemble che si sono tenute nei giorni scorsi.
Si legge nel volantino distribuito dai sindacati che è "per protestare contro l’atteggiamento della direzione aziendale a seguito delle nostre richieste di incontro per discutere dei diritti dei lavoratori; welfare aggiuntivo, premio di risultato più integrativo; riduzione a 1 settimana delle ferie estive all’unità 5; istituzione unilaterale del turno notturno sempre all’unità 5".
Quindi si entra nel vivo della polemica perchè "ad oggi le uniche risposte pervenuteci dall’azienda sono state di scarica barile verso i dipendenti accusati di essere i soli colpevoli delle loro ‘disgrazie’, mentre continua la condotta aziendale di convocare i rappresentanti interni a comodo, ignorando completamente le esigenze dei lavoratori".
Quest’ultimo un passaggio un po’ particolare perché l’azienda avrebbe convocato solamente gli esponenti legati al sindacato della Cisl ingorando sia la Cgil che la Uil. La cosa ha creato non poco imbarazzo anche all’interno degli stessi sindacati tra quelli che sono per la linea morbida e quelli che invece vogliono la linea dura.
Allargando il fronte estivo si entra più in generale sugli orari di lavoro con soste durante le ore più calde della giornata. Problema rimesso sul tavolo dagli stessi sindacati che chiedono alla Regione di riproporre per le giornate più critiche "quanto già normato nel 2024, ovvero il divieto di lavoro dalle 12 e 30 alle 16. Perché le alte temperature, quando associate ad alti tassi di umidità possono infatti causare gravi danni alla salute come colpi di calore, disidratazione e scompensi cardiocircolatori. Situazione che aumenta anche il rischio di infortuni a causa della riduzione delle capacità di concentrazione". Cgil , Cisl e Uil non si appellano solo alla Regione ma anche alla senbilità delle singole aziende.