Roberto Burioni: vaccino social. "Ora mi prende meglio il telefonino"

L'ironia del virologo, che ha ricevuto la dose anti Covid: “Magari mi hanno iniettato il 5G”. Poi, seriamente: “Dovremo vaccinarci ogni anno? Impossibile saperlo”

Roberto Burioni riceve il vaccino anti-Covid: il post su Twitter

Roberto Burioni riceve il vaccino anti-Covid: il post su Twitter

Pesaro, 7 gennaio 2021 – Quella tra Roberto Burioni e i No Vax è una battaglia infinita che si ripropone di volta in volta a colpi di post sui social, spesso ironici. Con ironia, per esempio, il virologo pesarese con radici riminese sceglie di commentare il suo vaccino, ricevuto al San Raffaele di Milano. "Mi sono appena vaccinato. L'unica differenza è che mi prende meglio il telefonino. Magari mi hanno iniettato il 5G".

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Battute a parte, - dice all'Adnkronos Salute - "per me è un momento molto emozionante. Questo virus è stato scoperto il 10 gennaio 2020, io il 7 gennaio 2021 posso farmi somministrare un vaccino sicuro ed efficace. Abbiamo fatto in un anno quello che tipicamente si fa in più di 10 anni".

“Potersi vaccinare il 7 gennaio 2021 con un vaccino sicuro ed efficace contro un virus isolato il 10 gennaio 2020 ha un nome preciso: miracolo. E questo miracolo l'ha fatto la scienza”: scrive poi su Twitter postando una foto che lo ritrae al momento del vaccino. “Adesso - conclude il virologo - nessun ritardo!”. Uno slogan, ormai.

“Spero che Sars-Cov-2 faccia la fine della poliomielite e del vaiolo, spero che venga eradicato dal vaccino e sono ottimista. Poi vedremo cosa succederà in futuro, ma se il vaccino mantiene promesse potrebbe dare una grande mano", auspica il docente dell'Università Vita Salute San Raffaele di Milano. Dovremo vaccinarci ogni anno? "E' impossibile saperlo ora, va studiata la durata della protezione. Le varianti non devono preoccuparci – spiega ancora all'Adnkronos Salute - per l'efficacia del vaccino, ma devono portarci a essere attenti. E il modo migliore per ridurre i pericoli legati a questo è non consentire al virus di replicarsi e proliferare. Quindi, bisogna proteggersi con mascherine e misure note e vaccinarsi. Si torna sempre lì: virus non ha le ali, non si trasmette da solo ma con i nostri comportamenti", rimarca Burioni, sottolineando che ora abbiamo "un'arma in più, che è fantastica: il vaccino".

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