
Classe 1957, ala piccola di 197 centimetri, ottimo tiratore, giocatore di ampia duttilità tattica, Roberto Giusti ci ha lasciato ieri dopo una triste malattia che lo aveva fatto soffrire a lungo. Aveva iniziato la sua consistente e variata carriera nella Delfino Febal, una serie di stagioni dal 1974 al 1978, la prima e l’ultima delle quali accanto a Pino Mainieri ("era una bella persona", dice di lui Mainieri), prima di lasciare Pesaro, iniziando un lungo giro per l’Italia che lo porterà prima a Brindisi, dove oltre al basket trovò anche l’amore di colei che divenne poi sua moglie, quindi il ritorno verso nord, a Osimo, e poi al di là degli Appennini, a Firenze per il campionato di Serie A, con successivo spostamento a Montecatini e infine il ritorno verso casa, per terminare la sua carriera agonistica indossando la maglia della Biesse. Rappresentante tipico e significativo del basket di scuola pesarese, Giusti era dotato di buona tecnica individuale oltre che di notevoli percentuali di tiro, fisicamente robusto e agile per la statura. Svolse la sua carriera lavorativa come dipendente della Pica. Persona di grande cuore e serietà, il basket e lo sport cittadini perdono con lui un esempio di bravura e di comportamento. Lascia la moglie Isi e la figlia Noemi. La cerimonia religiosa e le esequie si svolgeranno domani mattina alle ore 10 nella chiesa di Cristo Risorto.