
Due giorni di concerti, incontri e sperimentazioni musicali: torna oggi e domani il Rossini Jazz Festival, ideato e curato dalla...
Due giorni di concerti, incontri e sperimentazioni musicali: torna oggi e domani il Rossini Jazz Festival, ideato e curato dalla Scuola di Jazz del Conservatorio Rossini. Per la sua quarta edizione, la rassegna si ispira al celebre libro di Raymond Queneau "Esercizi di stile", proponendo una serie di appuntamenti gratuiti che alternano performance e riflessioni, tra tradizione e innovazione. Al centro di tutto, il dialogo tra generazioni: studenti e docenti del Conservatorio si esibiscono insieme, condividendo palco e idee. Un’occasione per ascoltare giovani talenti e musicisti già affermati confrontarsi sullo stesso piano, mescolando visioni, stili e percorsi. Lo spiega Mauro Campobasso, docente del Rossini e referente del festival: "L’obiettivo è creare connessioni probabili e improbabili" tra jazz classico e linguaggi contemporanei, suono e immagine, elettronica e jazz-rock. Come il testo di Queneau, "anche la musica jazz è una sfida linguistica che gioca con le molte declinazioni stilistiche".
Si parte oggi alle 11 con una conferenza su Neal Hefti e Count Basie, per poi proseguire nel pomeriggio con una sonorizzazione dal vivo di spezzoni cinematografici e concerti dedicati ad Herbie Hancock e al repertorio di Hefti. La sera, alle 21.30, Jam Session alle Vinerie Clandestine, guidata da Massimiliano Rocchetta, con i musicisti del Pesaro Jazz Club. Domani, per l’International Jazz Day dell’Unesco, si prosegue con una tavola rotonda sull’improvvisazione, esercizi vocali destrutturati, omaggi ai Beatles e alla Supersax, fino al concerto finale (ore 19), del Rossini Jazz Professors’ Ensemble. Tutti gli eventi (tranne la jam) sono al Cinema Astra con ingresso libero.
Leonardo Damen