Rossini, sipario giù fino a tutto il 2022

Teatro, gli interventi per rinnovare la sala della Repubblica (2 milioni di costi) hanno provocato uno stop per adeguare la sicurezza

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Il Teatro Rossini rimane sbarrato almeno fino al dicembre 2022, a meno di un mezzo miracolo. E’ stato negato il certificato di Rispondenza degli impianti. Nulla di più naturale, visto che gli impianti e la struttura sono stati in parte modificati. Ora serve la Conformità con le nuove leggi per tutto l’edificio. Così il Rossini non potrà quasi sicuramente ospitare quest’anno il Rof, il Gad, incontri ed eventi già programmati. La prosa continuerà allo Sperimentale. E’ probabile che molti spettacoli possano essere dirottati, compreso il Rossini Opera festival, anche a Fano oppure a Urbino. Nulla è stato deciso. Il teatro potrà tornare ad essere utilizzabile al meglio nel 2023 e comunque per il 2024, quando Pesaro sarà Capitale italiana della cultura. Ma è un auspicio, nulla di più. C’è un margine di insicurezza nella struttura che va sanato. Come e quando, non si sa. Ufficialmente nessun amministratore comunale, a partire dall’assessore alla cultura Daniele Vimini, si è impegnato a dire qual è lo stato dell’arte ad oggi dopo l’allargamento della Sala della Repubblica (i lavori sono in corso).

Ma c’è un dato. L’intervento strutturale supererebbe del 10 per cento il volume del teatro, quindi non va più considerato come intervento parziale. Ed avendo superato quel limite, ora è l’intero teatro che deve rispondere alle prescrizioni di sicurezza e non solo la sala della Repubblica. Una ristrutturazione che costerà non meno di 2 milioni di euro, costo suddiviso in tre stralci (tra cui 120mila euro di spese per la progettazione). Per ora, siamo fermi al primo stralcio, ossia la "...demolizione degli elementi architettonici ed impiantistici tra cui le maioliche che non favoriscono il suono".

Un intervento non facilissimo ma uno dei pochi di cui non si sentiva nessuna esigenza. Si allarga di qualche metro una sala riunioni, dove si faranno dibattiti oppure qualche performance, potenzialità che la sala aveva anche prima dei lavori.

Ora però si è tornati ad intervenire sul teatro Rossini (la cui costruzione risale al 1637), togliendo due colonne, sostituendole con una capriata metallica per installare un nuovo solaio. Il progettista,l’ingegner Ronald Patscheider, dice: "Io mi occupo della nuova Sala della Repubblica che sarà più grande di prima e più sicura perché abbiamo fatto degli interventi antismici che prima non c’erano. Non so nulla del resto del teatro né se ci sono difficoltà burocratiche. Posso dire solo ciò che mi compete: la Sala della Repubblica sarà fruibile anche contemporaneamente ad uno spettacolo nella sala grande senza interferenze come prima. Dovremmo finire all’incirca entro metà dell’anno e per ora l’andamento del cantiere sta rispettando i tempi. Io rispondo di quello che faccio e per quanto riguarda la nuova struttura con l’abbattimento di due colonne per metterci una capriata metallica risponde a tutti i criteri di sicurezza".

Il progetto nasce quattro anni

fa, quando il 18 novembre del

2018 Amat consegna al Comune il progetto di ristrutturazione

"…con l’auspicio che quanto sviluppato possa essere recepito,

condiviso e portato a compimento dalla Citta di Pesaro nell’intento di rilanciare e arricchire le potenziali del teatro Rossini". Sì, il Comune ha condiviso, ha trovato i soldi e ha dato il benestare. Ma ora la città si ritrova con una sala riunioni più grande e un teatro, per l’estate 2022, in meno.

ro.da.