Pesaro, 4 giugno 2025 – La stagione dei furti (stavolta mancato) a bagni Cira, terminata l’anno scorso con diversi colpi, è iniziata quest’anno con uno spettacolare inseguimento in spiaggia, con gli ex calciatori della Vis Luca Bartocetti e Ale Rossi e il bagnino dello stabilimento a ricorrere a riva un ragazzo nordafricano tra i 17 e i 18 anni che però è stato più veloce di loro.

“Non siamo riusciti a raggiungerlo, gridavamo alla gente di bloccarlo, ma tutti si scansavano”, raccontano i due ex calciatori biancorossi che almeno, assieme al bagnino, sono riusciti a sventare il colpo. Tutto ripreso dalle telecamere.
E’ l’ora di pranzo, Rossi e Bartoccetti palleggiano a calcio tennis nel campo di bagni Cira assieme al bagnino e ad altri amici. C’è un ragazzo nordafricano di circa 14 anni che fa avanti e indietro lungo l’ingresso tra i bagni e la spiaggia libera, una zona morta dove, denuncia il bagnino, “bivacca chi vuole, senza servizi, cercando di usare i nostri abusivamente e di rubare negli ombrelloni”. Il minorenne attende che non ci sia nessuno e dà il via libera al suo complice nordafricano che si avvicina a un ombrellone e ruba una borsa.
Ma la cliente vede tutto e inizia a gridare. A quel punto il bagnino con prontezza di riflessi alza la rete e sbarra la strada al ladro che gli scaraventa addosso la borsa e, non potendo scappare verso viale Trieste, lo fa direzione mare. Qui si dà a una fuga pazzesca per oltre centro metri, sulla riva tra i bagnanti, inseguito da Alessandro Rossi, Luca Bartoccetti e dal bagnino: “Abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo, ma correva molto forte e aveva le scarpe. E’ sbucato in strada dopo le ex colonie e ha fatto perdere le tracce”. Una telecamera però ha ripreso la scena e potrebbe aiutare le indagini. Ma resta il problema. I bagni Cira insistono tra due spiagge libere: “Il Comune – dice il bagnino – deve capire che spiaggia libera non vuol dire lasciata in abbandono. Dopo l’abbattimento dell’ex “Canto Pirata“, nelle cui rovine bivaccavano i barboni, c’è uno spazio di spiaggia libera frequentato soprattutto da extracomunitari dove accade di tutto. Poi s avvicinano al nostro stabilimento per usare doccia e bagni, che ora abbiamo chiuso. E l’anno scorso sono accaduti diversi furti. Noi vigiliamo, ma il Comune deve risolvere il problema”. Come? “Occorre dotare le spiagge libere di servizi, perché anche queste persone hanno bisogno di andare al bagno, di lavarsi e di un ombrellone. Esistono ovunque le spiagge libere attrezzate, con un gestore che garantisce il minimo dei servizi, senza i quali la spiaggia diventa terra di nessuno. Il Comune deve capire questo. In Versilia, e in tante altre zone lo hanno capito”.
Intanto nello stabilimento si provvede a dare nuovi servizi: oltre alla sorveglianza dei bagnini, anche cassette di sicurezza e presto una corda per delimitare confini. Tra i clienti anche Francesco Cofano, fratello del noto ristoratore scomparso alcuni anni fa: “Non riusciamo capire – dice – perché a Levante il Comune ha realizzato spiagge libere attrezzate e qui a Ponente no. Senza servizi la spiaggia è abbandonata”. Il personale della Cira garantisce assistenza e vigilanza ai clienti, ma ci si aspetta la collaborazione di Comune e Capitaneria di porto per risolvere all’origine il problema.