
L’amministratore unico della Renco da ieri investito del riconoscimento ufficiale: uomo del fare, arriva a Pesaro dalla Romagna. Il suo slogan: "Non parlo e se parlo non voglio essere citato".
"Io non parlo. E se parlo non voglio essere citato". Lo slogan è di Giovanni Rubini, amministratore unico della Renco e da ieri settimo cavaliere del lavoro della provincia. Romagnolo di Modigliana tra Forlì e Cesena, anche se da anni ha preso residenza a Pesaro, i suoi collaboratori più stretti della Renco descrivono Giovanni Rubini, durante i summit, come una specie di Palmiro Cangini interpretato dal comico Cevoli: “ Fatti non...”.
E Giovanni Rubini è l’ uomo dei fatti perché guida una delle prime dieci dieci aziende nazionali nel mondo delle costruzioni con lavori un po’ in tutto il globo. Subito dopo che la sua nomina è diventata ufficiale, Rubini risponde: "Sono in campagna e sto giocando con la mia nipotina. Come ho preso la nomina? Sono molto felice". Fine delle comunicazioni. La consegna dell’onorificenza avverrà al Quirinale alla presenza del presidente Sergio Mattarella, che ieri di cavalieri ne ha nominati 25 in tutta Italia.
I cavalieri del lavoro nominati nel corso degli anni in provincia sono: Valter Scavolini, Giancarlo Selci, Corrado Montanari, Antonio Berloni, Gastone Bertozzini, Nardo Filippetti, Paola Michelacci e Giovanni Moretti. A questo gruppo ora si aggiunge Giovanni Rubini.
Un classico uomo del fare, Rubini. Che arriva a Pesaro scendendo dalla Romagna: finiti gli studi a Urbino con laurea in Giurisprudenza, entra alla società Sigla, una cooperativa romagnola. Quindi diventa socio fondatore della società Zenit che opera nel campo delle costruzioni sulla riviera, ed ha come soci proprio gli uomini della Renco. Il primo aggancio con Pesaro. E secondo indiscrezioni sarà proprio Giovanni Gasparini, il fondatore della Renco, a spingerlo verso una una esperienza nel pubblico. E così è perché nel febbraio del 1969 entra in Comune chiamato dal sindaco Oriano Giovanelli: il city manager. "Ma mi sono dimesso nel 2004 con la fine del mandato di Giovanelli", dice Rubini. Nel suo periodo nell’amministrazione comunale due fatti importanti come la privatizzazione dei servizi di Aspes dando il via all’attuale Marche Multiservizi e l’operazione legata alle farmacie comunali.
E a quel punto esce dal Comune ed inizia la sua avventura all’interno della Renco. L’uomo con la valigia, una pallina che rimbalza da una parte all’altra del mondo. Oggi la Renco è una società con 440 dipendenti con il suo cuore a Pesaro dove lavorano 260 dipendenti. Ha distaccamenti operativi che vanno da Houston in Texas fino agli Emirati Arabi e al Sud Africa. La Renco dovrebbe chiudere l’anno in corso con 700 milioni di fatturato. Le feste per Rubini inizieranno il 3 luglio con l’inaugurazione del Garden in viale Trieste e con una ulteriore appendice a novembre per l’assemblea annuale di Confindustria che si dovrebbe tenere, dopo diverse trasferte, di nuovo a Pesaro al teatro Rossini. Rubini, che fra poco festeggia i 67 anni, va dicendo a tutti: "Basta vado in pensione". Ma non ci crede nessuno. Per la cronaca Rubini ha quote azionarie della Renco.