Pesaro, 6 settembre 2023 – "Lui deve ancora mettere piede a scuola che io ho speso già 59 euro tra quaderni, colori, risma di carta per le fotocopie, gomma... insomma roba di, fin troppo, rapido consumo". La testimonianza, rassegnata, è della mamma di Alessandro, il quale insieme ai compagni andrà in terza elementare. Il CaroScuola 2023 si fa sentire: Federconsumatori il 22 di agosto, ha evidenziato un + 18% rispetto al 2022 per il diario alla moda; mentre per un astuccio dei cartoni già dotato di tutto il rincaro è del +15%. Le mamme pesaresi però, elmetto in testa, si sono organizzate. Alcune, addirittura, hanno costituito una sorta di “gruppo di acquisto solidale“. "In classe i nostri bambini sono 20 – racconta una delle mamme – : comprando tutte nello stesso negozio siamo riuscite ad ottenere uno sconto del 10%: non abbiamo annullato i rincari, ma certamente ne abbiamo eroso l’impatto".
Ma cosa hanno comprato? La lista è precisa, fornita dalla maestra, ad agosto, pubblicata nel grafico. Come si può leggere, si tratta di voci molto semplici, senza specifiche particolari, proprio per dare massima libertà d’azione e quindi di risparmio alle famiglie: "Con dieci quaderni, una dotazione di penne cancellabili,i colori per un totale di venti voci essenziali si tratta di un fabbisogno iniziale – dicono le mamme –: prevediamo una integrazione per i quaderni la cui copertina può rovinarsi o la gomma non cancella più. Insomma l’aggiunta, durante l’anno, dovrebbe essere minima". Abbiamo preso la lista e l’abbiamo proposta ad un’altra cartoleria, tra le più fornite in città e all’incirca l’offerta si equivale, per uno scarto di un euro: comprare in gruppo, insomma , alle mamme è convenuto. In effetti ci si rende conto che i prezzi, da un negozio all’altro, cambiano di pochi centesimi. Invece a buttare l’occhio nei supermercati, lo scarto arriva a trenta centesimi.
Ma chi è del mestiere mette in guardia su prezzi che definisce “civetta“: sul totale del fabbisogno il risparmio è nullo o molto risicato. "Inoltre un quaderno della stessa marca che al supermercato si trova in offerta ad 1,49 euro – spiegano Andrea e Pamela Mattioli, veterani del settore – è solo apparentemente uguale a quello della linea cartolibreria: quello del supermercato ha meno fogli e la carta, soggetta a cancellazioni, si rompe facilmente perché meno resistente. Infatti la linea cartolibreria è 100 grammi contro l’altra di 80 grammi. Le famiglie hanno imparato a riconoscere il bollino sulla copertina che lo spiega. Inoltre le grafiche più amate prevedono il riconoscimento di un copyright che è imposto sul prezzo di vendita. Una politica di vincoli che i brand più ricercati dai bambini, fanno valere. Ma questo non toglie che le cartolibrerie, possano fare sconti: da domani (oggi per chi legge) fino al primo giorno di scuola, proprio sui quaderni in negozio faremo una promozione: ogni 10 quaderni a prezzo pieno, 2 quaderni saranno in omaggio. Quindi attueremo uno sconto del 20%".
Ha tre figli, tutti studenti, Giorgia Pirani: "Francesco andrà in terza elementare; Alice in prima media e Niccolò continua la materna – dice sorridente –: sono una mamma di quelle che si preoccupa durante, mai prima. Del resto mio marito è bravo anche a cercare on line, anche se non sempre il web è più conveniente". Altra voce pesante è il grembiule: se ne trovano sotto i 20 euro nei supermercati, mentre nei negozi specializzati un buon prodotto, di base parte dai 20 euro: al “Vestillavoro“ i grembiuli variano dai 22 euro ai 25 euro, mentre da Renato Abbigliamento, in via Flaminia, il prezzo varia dai 24 euro del modello basico ai 26 euro del più decorato (c’è perfino il ricamo con strass). "L’alta gamma è competitiva per qualità – osserva la titolare di Renato, Silvia Ceccolini –. E’ merce testata: non irrita la pelle; al lavaggio non si ritira e ho clienti che passano lo stesso capo per più figli; sono di un misto cotone che non necessita stiratura".