Rifugiati ucraini, l'appello: "Salvate la mia famiglia dall’inferno"

Appello di Angelica Karlova, 45 anni, ex collaboratrice dell’assessore Belloni: "Ho scelto di vivere qui con mio figlio da 15 anni. Ora vorrei fare arrivare a casa mia i miei parenti che rischiano sotto le bombe dei russi ma servono visti a supporto per il viaggio"

di Davide

Eusebi

"Vorrei che Pesaro fosse la prima città in Italia ad ospitare persone del mio popolo in fuga da questa brutale guerra di aggressione". E’ questo l’appello di Angelica Karlova, 45 anni, ucraina in Italia da venti anni, da quindici a Pesaro, già collaboratrice di famiglia dell’assessore Enzo Belloni.

Angelica, cosa chiede alla città?

"Vorrei fare arrivare qui mia madre, la mia famiglia che in questo momento sta vivendo il dramma di una guerra pazzesca. Pesaro è una città meravigliosa, che mi ha accolto benissimo, una città civile, dove ho scelto di abitare e di far nascere mio figlio che ora vive qui con me. Vorrei anche che il resto della mia famiglia potesse raggiungermi, ma non so come fare. Ho bisogno di chi mi può aiutare a capire come: non siamo un Paese Ue, per partire serve il visto, i voli sono bloccati, se qualcuno in città, politici, istituzioni, può darmi una mano per organizzare il viaggio, al resto penserei io con i miei amici. Qui ho comprato una casa, e ho già avuto disponibilità da pesaresi amici miei che ospiterebbero nelle loro case i miei famigliari. Io ovviamente non posso tornare da loro. Sarebbe un rischio troppo grande per me e per mio figlio"

Da quanto tempo non rientra in Ucraina?

"Due anni, prima della pandemia. Ma dopo il virus è arrivato qualcosa di molto peggio"

E’ in contatto con parenti e amici, riesce a telefonare?

"Sì, per ora sì, ma la situazione sta precipitando. Da una settimana mi chiamano da casa mia molto preoccupati. Le auto giravano in strada con i megafoni che davano indicazioni alla gente in caso di attacco russo. Era nell’aria. Ieri mattina mi hanno riferito che la situazione stava precipitando. Sono terrorizzati. Le bombe sono cadute in varie parti del Paese. Mia mamma abita a Leopoli, apparentemente ai margini, ma anche lì si teme molto. Invece ho amici e compagni di Università a Kiev. Mi hanno detto che si sentono colpi in periferia, mentre in centro l’atmosfera è surreale. Oggi risentirò mia mamma"

Che idea si è fatta di quello che sta succedendo?

"Posso dire solo parolacce, chi ci aggredisce ha perso il senno. Sotto ci sono interessi economici, la Russia ha sempre cercato di sottometterci, prima con la politica ora con le armi. Questa è una guerra alla Nato nel nostro Paese, lo sapevamo otto anni fa quando è iniziata la rivoluzione, tutti fino ad ora tacevano ma adesso che ci stavamo avvicinando all’Europa le cose sono precipitate"

Ha vissuto anche gli anni del comunismo, torneranno sotto un’altra forma?

"Con il Comunismo mancava la libertà, c’era poco ma per tutti. Ora la Russia rivuole la nostra libertà, vuole noi e la nostra terra. Lo ha detto Putin, siamo una seconda razza. Sa come chiamavamo un tempo la Russia? Il grande fratello"

Come finirà questa storia?

"Male, molto male, come si diceva otto anni fa. Dell’Ucraina resterà un pezzo vicino alla frontiera della Polonia che non gli serve, quello che non serve a Putin e se qualcuno pensa che con le sanzioni lui si fermerà no, si sbaglia. Putin andrà avanti, sempre più avanti. ci saranno conseguenze drammatiche per tutti, sarà una crisi che pagheremo anche noi. Posso dirle una cosa?"

Prego

"Oggi è il giorno del mio compleanno ed è un bellissimo regalo che qualcuno come lei, il suo giornale e spero Pesaro si interessi a noi, al mio popolo in queste ore tragiche"