Salviamo la Casciotta d’Urbino "No ai formaggi e ai cibi sintetici"

Ieri al Vinitaly forum con il Consorzio di tutela. Paolo Cesaretti: "Una tradizione da difendere". Mirco Carloni (Commissione agricoltura): "I nuovi prodotti sono una menzogna e si uccidono animali".

Salviamo la Casciotta d’Urbino  "No ai formaggi e ai cibi sintetici"

Salviamo la Casciotta d’Urbino "No ai formaggi e ai cibi sintetici"

"No al formaggio sintetico, sì a quello tradizionale e garantito". Parte dalla provincia di Pesaro Urbino la crociata contro i prodotti "innovativi" dell’alimentazione e a difesa di quelli della tradizione garantiti anche dalla Dop. A farsene carico è il consorzio della Casciotta d’Urbino Dop che a pochi giorni da A pochi giorni dal provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri, che sancisce il divieto di produzione, commercializzazione, importazione del cibo sintetico, ha organizzato un incontro sul tema al Vinitaly di Verona, dal titolo "La Bellezza è nel Gusto".

"Il cibo sintetico – ha detto Mirco Carloni, presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati – oltre al fatto che non può essere paragonato ai nostri prodotti della tradizione, è una grande menzogna. Per produrlo in laboratorio si devono uccidere comunque degli animali. E non è nemmeno più sostenibile. Il governo ha fatto bene a imporre il divieto, con il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri, di vendere, importare, produrre e distribuire questo alimento. È necessario tutelare la nostra dieta mediterranea difendendola da queste nuove invenzioni che tendono a ingannare il consumatore".

Paolo Cesaretti, coordinatore del Consorzio tutela, ha quindi ricordato i valori della Casciotta, formaggio di origini rinascimentali: "Una Casciotta d’Urbino Dop è molto più di un semplice alimento. Può suscitare emozioni, stupore, scoperta, raramente delusione. Se non avesse tutte queste sfumature, non sarebbe altro che un comune cibo". Per Tommaso Di Sante, presidente Coldiretti Pesaro e Urbino, "il cibo è un bene prezioso e di tutti ed è legato alla storia e alla cultura di un paese. Sicuri che danneggerebbe l’economia e l’immagine del made in Italy nel mondo, con il rischio di monopolio da parte di alcune grandi industrie del settore, il cibo sintetico metterebbe a rischio anche la salute dell’uomo, dato che non conosciamo con certezza gli effetti a lungo termine". Francesco Torriani, presidente Consorzio Marche Biologiche, ha suscitato anche un altro allarme: "Bene prendere posizione contro la produzione delle carni sintetiche, contraria a un modello produttivo che è molto lontano dalla nostra cultura". E’ intervenuta anche Anastasia Ciotti del Consorzio Tutela Oliva Ascolana del Piceno Dop: "L’Oliva Ascolana del Piceno Dop non ha nulla a che vedere con il cibo sintetico. E’ un prodotto principe di un piatto della tradizione e mai potrà essere modificata introducendo nella ricetta fake - food".

Davide Eusebi