San Terenzio resti a casa

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La nostra storia non esiste fino a quando non gratti in piazza del Popolo e ti spuntano fuori i muri antichi e gli scheletri che ti guardano con le palle degli occhi che non hanno più. E’ come la festa di San Terenzio patrono di Pesaro, vescovo e martire, che oggi ci discutiamo civilmente sopra addirittura per cercare di capire chi era veramente. Ma, se gratti, non era sempre così, nel 1895, sui muri della chiesa di San Cassiano giù in Pescheria a Pesaro, il priore parroco Achille Carletti aveva attaccato sui muri il manifesto "Il Signore custodisce tutti coloro che lo amano: e sterminerà tutti i peccatori (Salmo CCXLV)". Fra l’altro San Cassiano è la chiesa per la quale Simone Cantarini aveva dipinto la pala di San Terenzio con corazza che i francesi ci fregarono (nella foto) e gli urbinati ci "sequestrarono" di recente. Ragazzi, in quei tempi il patrono non scherzava, usciva in armi sulle mura cittadine a difenderci dai francesi invasori. Rimarrà sempre un mistero come una persona seria, patriota e studiosa come il conte Terenzio Mamiani, potesse scrivere questi versi celebrativi di quella apparizione prodigiosa di San Terenzio in armi: "Quando tra la trincee fra repentino chiaror tu discendesti, e l’armatura terribile onde eri tutto coperto sfolgorò sì, che il mar vicino e l’etra e le schiere nemiche empiè di lampi e di barbagli". E poi allora c’erano tutti quei comunisti da convertire che venivano giù di nascosto da Villa Fastiggi facendo finta di niente, col vestito della festa, per starsene a guardare la processione che svoltava maestosa l’angolo del corso. Dove sono oggi le dure battaglie d’un tempo, il paradiso celeste contro quello rosso, la Casa del Popolo contro l’Oratorio, il martirio contro la militanza? Domani San Terenzio uscirà dal duomo a fare che? I canti sono registrati sugli smartphone dei fedeli, "e la tua salma negli unguenti composta, ora fra cristalli lucentissimi e tersi ella riposa" è buona per i selfie. Mamiani era incontenibile. Solo le elezioni di domenica ci possono dare una mano.

f.b.