"San Terenzio, uno come noi" L’umanità di monsignor Salvucci

Il vescovo ha celebrato per la prima volta in Duomo la messa per il patrono "Sono emozionato" ha detto. Nessuna processione a causa del maltempo

Migration

Niente tradizionale processione con l’urna di San Terenzio, patrono di Pesaro per le vie del centro, ieri, a causa del maltempo e della pioggia, ma le celebrazioni si sono svolte ugualmente. Infatti dopo le messe celebrate nella mattinata, nel pomeriggio si è iniziato alle 16.30, sempre in Cattedrale, con la celebrazione dei Vespri e poi, invece di lasciare la chiesa, si è provveduto allo spostamento dell’urna del Santo, dalla cappella di destra fino al centro della chiesa, gremita di fedeli. Poi alle 18 la concelebrazione eucaristica presieduta, per la prima volta, da monsignor Sandro Salvucci alla presenza delle autorità con in testa il sindaco Matteo Ricci e il prefetto Tommaso Ricciardi. Naturalmente presente il gonfalone del Comune portato da due vigili urbani in alta uniforme.

"Sono emozionato - ha detto l’Arcivescovo Sandro Salvucci – perché è la prima volta che festeggio il patrono della mia nuova città. Un Santo non è un supereroe, una figura mitica o un feticcio, ma è soprattutto un uomo, un cristiano, un battezzato come tutti noi che ha vissuto con passione la vita testimoniando Cristo. Anche noi siamo chiamati a confermarci nella fede".

Durante la celebrazione sono stati ricordati per i 60 anni di ordinazione sacerdotale e di professione religiosa il cardinale pesarese di Pantano, Antonio Maria Vegliò; don Franco Tamburini, padre Silvio Angeletti dei Cappuccini; monsignor Marco De Franceschi della parrocchia del Porto; per i 50 anni l’arcivescovo emerito Piero Coccia, padre Alvaro Rosatelli del Beato Sante e don Giorgio Paolini. Le offerte raccolte sono andate alle persone alluvionate attraverso la Caritas. Infine in occasione della festività di San Terenzio, il Museo Diocesano è rimasto aperto, con ingresso gratuito.

Luigi Diotalevi