Benedetta Iacomucci
Cronaca

Sanità di Pesaro in lutto: Stefano Loffreda è morto a 57 anni

Ex primario dei Pronto soccorso di Pesaro e Fano di Marche Nord, aveva in seguito accettato un incarico a Riad. “Un grande professionista, aveva il mare e la vela nel cuore”

Stefano Loffreda, ex primario dei Pronto soccorso di Pesaro e Fano, è morto a Milano

Stefano Loffreda, ex primario dei Pronto soccorso di Pesaro e Fano, è morto a Milano

Pesaro, 26 giugno 2025 – Stefano Loffreda, ex primario dei Pronto soccorso di Pesaro e Fano, è morto ieri a Milano, dove era ricoverato per un brutto male. Di carattere estremamente riservato, con pochi, al di fuori della famiglia, aveva condiviso questo suo grave problema di salute. Per questo, la notizia della sua morte ha lasciato sotto choc quanti lo conoscevano.

Cinquantasette anni compiuti il 13 giugno, sposato e padre di due figli, era noto in città principalmente per la sua carriera professionale, che l’aveva portato a girare il mondo, ma aveva anche una passione meno conosciuta ai più, che condivideva con il collega e grande amico Giancarlo Titolo, attuale primario del Pronto soccorso: quella della vela.

Originario di Napoli, a Pesaro aveva trovato la sua dimensione affettiva e lavorativa. Sposato con Fausta Albini Riccioli, odontoiatra, lascia anche due figli, Ulisse e Achille. Nel 2016 aveva ottenuto, dopo qualche anno come ‘primario facente funzione’, l’incarico di direttore di Medicina d’accettazione e d’urgenza, guidando i Pronto soccorso di Pesaro e Fano. Un incarico che si era formalmente concluso nel 2022, ma già dal 2020 il dottor Loffreda si era preso un periodo di aspettativa, per andare a lavorare in un grande ospedale di Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Era partito a febbraio, una manciata di giorni prima che l’azienda ospedaliera Marche nord precipitasse nell’incubo che nessuno ancora poteva prevedere: quello della pandemia. A quel punto l’incarico era stato assunto da Umberto Gnudi, fino a che, nel 2022, il rapporto contrattuale tra Loffreda e l’azienda ospedaliera era definitivamente cessato e l’incarico era stato assunto dall’attuale primario Giancarlo Titolo.

Proprio il dottor Titolo è il grande amico con il quale il dottor Loffreda ha condiviso per anni vacanze e regate, a bordo della sua barca a vela dal nome suggestivo e utopico: “Alibi”. Insieme avevano partecipato anche alla Pesaro-Rovigno, vincendone qualcuna, ma comunque sempre serbando nel cuore il dono prezioso di esperienze profonde e indimenticabili.

Un “riferimento dal punto di vista umano e scientifico”, dicono i colleghi dell’attuale azienda sanitaria, dalla quale è giunta una nota di cordoglio: “La prematura scomparsa del dottor Stefano Loffreda lascia un vuoto significativo nella sanità marchigiana e in tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e collaborare con lui. Ha rappresentato un pilastro fondamentale per la medicina d’urgenza nella nostra regione. Ha dedicato anni della sua vita con eccezionale professionalità e instancabile dedizione. Anche dopo aver intrapreso una nuova esperienza professionale a Riad, ha mantenuto un legame indissolubile con il nostro territorio e con i colleghi. Il suo ricordo e il prezioso contributo rimarranno indelebili nella storia della nostra sanità e nei nostri cuori”.

Toccante anche il messaggio del dottor Umberto Gnudi: “Non siamo stati sempre d’accordo. A volte ci siamo urlati contro. Altre volte abbiamo sbattuto la porta uscendo. Ma tu sei il motivo per cui lavoro a Pesaro. Mille volte siamo stati spalla a spalla, in questo mestiere meraviglioso e terribile che abbiamo scelto. Un milione di volte abbiamo sognato e progettato un mondo migliore, e ci siamo battuti per ottenerlo, contro giganti, nani e ballerine; contro mulini a vento e muri di gomma”. “Di recente ci eravamo allontanati, ma ricordo che un giorno, quando ci siamo incontrati dopo un litigio – il giorno in cui poi mi avresti detto che saresti partito – io ti ho portato una melagrana in segno di pace, tu mi hai ricordato che è il frutto simbolo dell’amicizia e mi hai detto: “Qualunque cosa succeda, io e te saremo sempre amici”. Buon vento, amico mio”. Il funerale sarà celebrato sabato alle 10 al Cristo Re.