REDAZIONE PESARO

Sanità, scoppia la guerra dei privati. Le Terme contro ’Cotignola 2’

Da Natali, del Gruppo Romani che ha acquisito l’area, ricorso contro la Regione per l’assegnazione di 80 posti

Nel riquadro Maurizio Natali, amministratore del Gruppo Romani che gestisce quattro cliniche private in regione di cui una a Sassocorvaro. Ha acquisito le Terne nel 2020

Nel riquadro Maurizio Natali, amministratore del Gruppo Romani che gestisce quattro cliniche private in regione di cui una a Sassocorvaro. Ha acquisito le Terne nel 2020

di Benedetta IacomucciUna volta questa era la provincia, unica nelle Marche, dove le cliniche private non esistevano. Poi da nord si affacciarono a Villa Fastiggi, dove già c’era il Gruppo Kos con il centro di riabilitazione, i romagnoli di Gvm (leggi Cotignola), mentre da sud avanzò il Gruppo Romani con il suo progetto alle Terme di Carignano. E la provincia senza privati diventò improvvisamente terreno di scontro tra colossi della sanità. Così, dalle schermaglie tra Gvm e Gruppo Kos, coinquilini litigiosi del complesso a Villa Fastiggi, si è passati ora alle carte bollate: quelle tra il gruppo Romani, proprietari delle Terme, e Gvm.

L’avvocato Maurizio Natali, infatti, amministratore del Gruppo Romani che gestisce 4 cliniche private in regione di cui una a Sassocorvaro, lo stesso che nel 2020, per circa 500mila euro, ha acquistato all’asta le Terme di Carignano e che negli ultimi tempi è scomparso dai radar, ha presentato due ricorsi contro l’assegnazione di 80 nuovi posti per acuti alla clinica privata di Villa Fastiggi, il Maria Cecilia Hospital Pesaro (ribattezzato Cotignola 2) del gruppo romagnolo Gvm. Gli atti risalgono a qualche tempo fa ma se ne è avuta notizia soltanto ora.

Quello che si contesta è che, nel dicembre 2023, la Regione ha espresso con un decreto il parere positivo in merito all’assegnazione dei nuovi posti, prima che fosse redatto il necessario atto dei fabbisogni. In pratica si è detto: intanto ti autorizzo, poi stabilirò quanti posti effettivamente mi servono. Una "forzatura" su cui il gruppo Romani non ha intenzione di cedere e sul quale si era irrigidito anche il Comune di Fano che nel 2024, con il sindaco Massimo Seri, aveva impugnato lo stesso provvedimento sostanzialmente con le stesse argomentazioni. Tutte iniziative che al momento risultano pendenti (e ce ne sarebbero anche altre).

Ma il tema vero – al di là dei formalismi – è un altro. Autorizzando 80 posti a Villa Fastiggi, il territorio di Fano ritiene di non avere più chances sui 50 posti promessi nel 2018 in base all’accordo tra il Comune e l’allora giunta regionale di centrosinistra guidata da Luca Ceriscioli. Si tratta in realtà di due partite distinte, ma il timore dei ricorrenti è che non ci siano margini per soddisfare i desiderata di tutti. Anche considerando, si fa notare, che una aumentata dotazione di posti letto è stata definita pure per il nuovo ospedale di Pesaro, che avrà 51 posti in più (da 331 a 382).

Come noto l’intendimento del Gruppo Romani era quello di creare a Carignano – oltre a hotel, Spa e ristorante – anche una clinica privata da 100 posti letto a vocazione ortopedica. Un investimento da 41 milioni di euro, che si basava anche sul ruolo determinante del pubblico, cioè la Regione, in merito al convenzionamento della metà dei posti letto, quei famosi 50 posti del 2018. Ma gli indugi e i silenzi della Regione, trapela dagli ambienti delle Terme di Carignano, avrebbero spazientito gli investitori, tanto da suggerir loro di attendere fino a settembre, ovvero fino all’esito del voto, prima di recuperare la scena.

Parallelamente, l’Ast ha in animo di potenziare l’Ortopedia pubblica al Santa Croce, aumentando la dotazione di una dozzina di posti e dotando l’ospedale di un robot all’avanguardia per la chirurgia ortopedica. In questo modo rispettando anche la posizione emersa in Consiglio comunale a Fano, che si espresse affermando che quei 50 posti dell’accordo del 2018 sarebbero dovuti rimanere pubblici. Un orientamento confermato al tempo dallo stesso assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.