Santa Croce, ecco i primi risultati: tre casi sospetti su 350 test

L’ospedale di Fano non è più Covid free: pazienti sistemati nel padiglione C

Migration

Test antigenici a tappeto su tutto il personale e sui degenti dei reparti dove negli ultimi giorni si sono verificati casi di positività al Covid19 e nelle divisioni più a rischio. Ha già dato i primi risultati il monitoraggio avviato ieri all’ospedale Santa Croce di Fano per circoscrivere il focolaio scoppiato venerdì scorso in Medicina: sui 350 test antigenici eseguiti su sanitari e pazienti, solo 3 riguardano persone che dovranno fare il tampone molecolare perché il risultato è sospetto. E’ stato testato anche il personale del Pronto Soccorso, risultato negativo, e quello della Geriatria. E’ il primario di Medicina, Gabriele Frausini, a fare il punto della situazione: "Le nuove positività accertate restano 24, 16 in Medicina3 e 8 in Gastroenterologia. Tra il personale i contagiati sono 9, tra cui un medico. Sono nella stragrande maggioranza asintomatici o pauci-sintomatici. Lo screening ci ha poi segnalato 3 casi sospetti, per i quali attendiamo la conferma dell’esame molecolare".

Il punto Covid, focolaio al Santa Croce: 20 positivi e tamponi a tappeto

I nuovi contagi rimangono all’interno del presidio, ma isolati e separati, in attesa di essere trasferiti o nei reparti Covid dell’ospedale di Pesaro (dove però i letti scarseggiano perché devono essere ancora completati quelli in fase di realizzazione alla palazzina F) o, se in condizioni stabili, verso le strutture territoriali dedicate, come Galantara. Spiega ancora il dottor Frausini: "Tutto il secondo piano della palazzina C, dove sono collocate la Medicina3 e la Gastroenterologia, è diventato area Covid. Mentre la Medicina2 è stata trasformata in ‘area grigia’ in cui abbiamo collocato 22 pazienti su cui nutriamo ancora dubbi, oltre ad una degenza riservata ai malati con tampone negativo, in stanza singola". I positivi vanno ad aggiungersi ai 17 contagiati individuati sempre nelle aree di Medicina lo scorso 26 novembre, una parte dei quali sono già stati trasferiti nei reparti Covid del San Salvatore. "L’obiettivo della direzione generale – ricorda il primario – è fare in modo che Fano torni ad essere una struttura per le cure ordinarie nel più breve tempo possibile, trasferendo a Pesaro tutti coloro che hanno bisogno di cure. Abbiamo già cominciato a farlo dalla giornata di ieri". Intanto sono state inasprite le disposizioni di accesso al nosocomio, che è off-limits ai parenti dei ricoverati. Ma i sindacati Cgil, Cisl, Uil indicano alla direzione di chiedere aiuto alle strutture del territorio provinciale e della regione in base al principio di reciprocità che ha spinto, nella seconda ondata, l’ospedale ad accogliere pazienti dal sud delle Marche. "Occorre alzare il livello di sicurezza perché si potrebbero scoprire nuovi casi una volta terminato il periodo di latenza e che i posti letto per le cure ordinarie si stanno riducendo rapidamente". Ne sarebbero disponibili appena 30 al Santa Croce.

si. spa.