Santa Lucia e solstizio: tradizioni secolari e calendari revisionati

Ieri, 13 dicembre, ricorreva santa Lucia, la santa portatrice di luce, colei che protegge la vista. In occasione della ricorrenza, una tradizione radicata nella città di Pesaro (ma non solo) promuove la creazione di un prodotto da forno chiamato “bracciatello“ (dolce o “brusco“) condito variamente con semi di finocchio o con anice. Stesso prodotto viene realizzato anche per la festività di sant’Antonio.

Una tradizione popolare medievale europea sostiene, invece, che il 13 dicembre sia il giorno più breve dell’anno (il giorno più breve è il 21 dicembre). Il calendario formulato niente meno che da Giulio Cesare (anno di 365 giorni + 6 ore, +1 giorno ogni 4 anni) non era “perfetto“, poiché perdeva circa 11 minuti all’anno. In quel modo la data dei solstizi e degli equinozi si spostava, naturalmente, indietro nel tempo (un giorno ogni 128 anni). Proprio nel Medioevo il solstizio di inverno cadeva ormai attorno al giorno di santa Lucia. Papa Gregorio XIII, nell’anno 1582, pose fine alla discrepanza sopprimendo 10 giorno all’anno in corso. Il giorno successivo al 4 ottobre fu computato come 15 ottobre. Problema risolto, solstizi ed equinozi tornarono al loro posto.

Santa Lucia nacque a Siracusa attorno all’anno 281. Di famiglia patrizia fu promessa sposa di un uomo benestante. Come creatura devota aveva però manifestato il volere di restare vergine. Dopo varie vicissitudini, il promesso sposo capì che Lucia rifiutava il matrimonio. Il pretendente, approfittando del periodo di persecuzioni contro i cristiani (imperatore Diocleziano) la denunciò alle autorità dello Stato. Lucia fu prelevata e martirizzata in più modi, finché trovo la morte attraverso l’infissione di un pugnale in gola (per altri fu decapitata e secondo la tradizione le furono cavati gli occhi).

(puntata 256)

Daniele Sacco