"Sarà difficile per molti il rientro nelle aule"

"Nonna, e con alle spalle una vita da insegnante – scrive Giuliana Mancini – ritengo che non ci sia ’Dad’ in grado di fornire all’insegnante il polso della classe, dato avvertibile e necessario per variare o centrare meglio la spiegazione in atto al fine di renderla il più fruibile e produttiva possibile. Aggiungo anche che ho raccolto da famiglie di amici (per fortuna i miei nipoti non sono ancora alle Superiori) il concreto timore che il desiderato ritorno a ritmi normali possa comportare la necessità di un periodo di riadattamento non breve, rosicchiando tempo a quel poco che resta ai ragazzi del quarto ma - soprattutto - del quinto anno; questo a tutto discapito del ritmo apprendimento-consolidamento, solida base necessaria per impostare al meglio il loro futuro. Ancora una volta si conferma che la scuola, da tanti anni, non interessa ai responsabili ad alti livelli, che si accontentano di marcare il territorio con iniziative strombazzate politicamente ma fattivamente, a media o lunga distanza, spesso inutili e a volte addirittura controproducenti".