"Sarai il nostro angioletto custode Ma è inaccettabile morire così"

Rabbia e disperazione al funerale. Tra le istituzioni presenti anche i tre sindaci dei Comuni coinvolti: "Da lassù insegnaci che siamo dei piccoli individui". Una maestra: "Eri la mascotte, ti volevano bene tutti"

BARBARA (Ancona)

"Inaccettabile, morire così". Disperazione. È il sentimento che prevale al funerale del piccolo Mattia Luconi, travolto e ucciso a otto anni dalla furia del fiume Nevola, strappato alle braccia della madre mentre tentavano di mettersi in salvo dall’alluvione del 15 settembre. Barbara è un paese raccolto nel dolore, condiviso con quello dei genitori Silvia e Tiziano. Ieri i negozi hanno chiuso prima, chi non ha potuto ha osservato un minuto di raccoglimento, le bandiere erano a mezz’asta. Così hanno fatto anche Castelleone di Suasa, Comune di confine dal punto in cui Mattia ha perso la vita, e San Lorenzo in Campo, dove viveva con la mamma. Ci sono i tre sindaci, Riccardo Pasqualini, Carlo Manfredi e Davide Dellonti ad abbracciare la famiglia. C’è il prefetto di Ancona, Darco Pellos, assieme ai vertici delle forze dell’ordine. E ancora, tra gli altri, l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali e il direttore dell’Ufficio scolastico marchigiano Marco Ugo Filisetti. Ci sono le rappresentanze dei soccorritori, che per otto giorni hanno cercato Mattia, fino a trovarlo esanime in un campo a Passo Ripe di Trecastelli, 13 chilometri più a valle.

Pasqualini non trattiene l’emozione: "Oggi è impossibile trovare le parole – piange il primo cittadino di Barbara – ho un nodo alla gola. Caro Mattia, questo è il tuo ultimo scherzetto. Ti sei nascosto da babbo, da mamma, dai parenti e dal paese dove, quando venivi, lanciavi bacetti a tutti. Ma è solo un arrivederci: ci rivedremo e tu ci farai tana. Ai tuoi genitori dico che ci siamo e ci saremo sempre – ribadendo la vicinanza di tutta la comunità – Veglia su di noi, Mattia. Sarai sempre il nostro angioletto custode. Tu continua a tirarci bacetti".

Commosso anche il sindaco di San Lorenzo in Campo, Davide Dellonti: "Forse la natura e tu, Mattia, ci state dicendo che è ora di cambiare rotta su tante cose", riflette. "Insegnaci dall’alto, dal cielo dove sei con gli altri bambini angioletti come te, che siamo dei piccoli individui sulla terra, facciamo tanti errori e sbagliamo. Con la tua innocenza, la gioia e i sorrisi hai fatto capire che ognuno dovrebbe ripensare alla quotidianità, al proprio agire. È il momento del silenzio, del dolore e della vicinanza di tutti alla famiglia. Poi verrà il momento di dire perché è accaduto questo?". Dellonti spiega che a San Lorenzo lo conoscevano tutti, tra casa e scuola, e aveva iniziato da due giorni la classe terza alla materna.

E proprio dalla primaria della provincia di Pesaro Urbino, il ricordo struggente di una maestra che dipinge un disegno di Mattia ("Un tesorino dagli occhi neri, ci hai fatto scoprire un mondo di silenzi ed emozioni, facendoci conoscere la tua anima pura e innocente") e l’amore della scuola ("Eri la mascotte, ti volevano bene tutti. Eri anche un golosone, amavi i biscotti al cioccolato. Tenerti la manina ci faceva stare meglio"). Il pensiero: "Già manchi, cucciolino, come ti chiamavo io. Sarai sempre nei nostri cuori e in quelli di chi ha avuto la fortuna di conoscerti. La vita ti ha strappato troppo presto, ti ricorderemo come un angioletto che sorride e corre spensierato. Ti salutiamo col sorriso e ti promettiamo che rimarremo sempre vicini ai tuoi genitori. Il pensiero ogni sera andrà a te, bambino meraviglioso. Ora il tuo sorriso è in cielo come una stella meravigliosa. Ciao Matty, ciao piccolino, un abbraccio forte da tutti noi".

Giacomo Giampieri