REDAZIONE PESARO

Sasà Parrillo trascina la Vuelle: vittorie decisive contro Cantù e Torino

Sasà Parrillo emerge come leader della Vuelle con prestazioni decisive contro Cantù e Torino, guadagnando fiducia e minuti.

Parrillo grida la sua gioia a Leka a fine partita: Sasà è stato decisivo

Parrillo grida la sua gioia a Leka a fine partita: Sasà è stato decisivo

"Se avessi cinque Parrillo potremmo divertirci". Lo aveva detto in tempi non sospetti, Spiro Leka, perché la vittoria su Cento non aveva scaldato i cuori dei tifosi. Ma oggi, dopo aver steso Cantù e ribaltato la partita con Torino, è lampante che Sasà è stato un esempio dentro lo spogliatoio. Anche questa volta chiude col miglior plus/minus (23) sullo score, va per la prima volta in doppia cifra (12p) infilando tre delle quattro triple tentate e smazza 4 assist, confermando che può giocare anche play. Una tessera davvero preziosa nel puzzle biancorosso, che Sacripanti aveva fortemente voluto, ma che poi non aveva quasi mai utilizzato nelle tre gare dirette e che, anche nell’interregno affidato a Baioni, era rimasto ai margini.

Poi tutto è cambiato: già dall’esordio Leka lo lascia in campo 19 minuti, gli stessi che Sasà aveva giocato in totale nelle precedenti 5 partite. Da lì in poi, con l’eccezione della trasferta di Udine, il suo minutaggio sarà sempre in doppia cifra. Questo ha consentito a Imbrò di riprendere pian piano una condizione accettabile, di sfruttare la carta dei tre piccoli per mettere pressione sulla palla, avere un altro tiratore affidabile dall’arco e soprattutto un atteggiamento battagliero capace di trascinare tutti, compresi i tifosi che riconoscono per istinto quando un giocatore dà veramente il 100% di quello che ha dentro.

Nella vittoria da batticuore ottenuta contro la Reale Mutua, oltre ai piccoli segnali di rinascita lanciati da Zanotti (due canestri in post niente male), spicca la doppia doppia di King che ha chiuso con 26 punti e 10 rimbalzi. Non gli è entrato il tiro pesante (0 su 4) ma la percentuale da due è super (8 su 11), quella dalla lunetta perfetta (10 su 10, con 7 falli subìti); aggiunge 3 recuperi che ha sfruttato andando a schiacciare. Tanto che Leka ha sottolineato i 23 punti segnati in contropiede e 12 di questi sono nati proprio da palle rubate, quelle su cui Pesaro ha costruito la sua rimonta.

Che Torino sia stato un degno avversario lo dicono i 37 punti prodotti dalla panchina, tenuto conto che uno dei due americani (Taylor, che ne ha fatti 18) non è partito in quintetto. Una partita in cui gli ospiti hanno sparato un primo quarto da 34 punti, perdendo però tutti gli altri parziali. Perciò la Vuelle, pur inseguendo per tutto il match a causa dell’approccio molle, poi se li è meritati questi due punti. Forse Boniciolli poteva evitare di esporsi al rischio di un overtime e ordinare ai suoi di commettere fallo in quegli ultimi 5’’7 per mandare in lunetta la Vuelle: a quel punto segnarli entrambi sarebbe stato inutile, Pesaro avrebbe dovuto sbagliare apposta il secondo e tentare di prendere il rimbalzo per pareggiarla. Insomma un terno al lotto. Scegliendo di difendere i tre punti di vantaggio, invece, Ajayi - uscito in ritardo sul movimento di Bucarelli - è entrato in contatto col corpo dell’avversario mettendosi nella condizione di rischiare un fallo. Poi Bucarelli è stato un iceberg se no staremmo parlando di un altro finale.