Gentile lettore, condividerà con me l’impressione che parlare in questi giorni della strada Pesaro – Fano la quale, negli anni, potrebbe andare in qualche modo a riempire lo spazio lasciato libero dal trasferimento della linea ferroviaria sa di fuori moda e di intempestività, un po’ come continuare a parlare della vita di spiaggia quando i bagnini hanno già tolto gli ombrelloni. Soprattutto se lei aggiunge un particolare nuovo, cioè quello dello sbancamento di parte dell’Ardizio, il che rimanderebbe davvero tutto nello sprofondo del dimenticatoio. Perché qui, se lei ancora fa finta di non averlo capito, tutto si basa esclusivamente sull’effetto sorpresa: se un bel giorno dovessero prendere i binari e portarli altrove, noi dovremmo essere rapidi come saette e, zac, farci subito la strada per Fano nel posto lasciato libero. Le racconto queste cose solo perché da noi, fra Fiera di San Nicola e San Terenzio, è un periodo un po’ fiacco e a volte si ragiona solo per passare il tempo. Magari anche fantasticando su cosa potrebbe succedere di tutto quanto pensato e progettato finora fra treno e strada se le prossime elezioni dovessero partorire un governo forte abbastanza per rimettere tutto di nuovo nell’impastatrice. Pensi a qualcosa d’altro, per la Statale abbiamo già dato.