Scegliamo sempre cose costruite da mani sapienti

Il penultimo numero di Vanity Fair è pazzesco e non solo perché c’è una foto fatta da me. Lo è perché ci sono i volti, le storie ed i sentimenti di chi crea la moda. Quest’arte così affascinante ed unica quando produttiva e benefica per il nostro Pil. E’ un numero da collezione perché in copertina, tra persone e manichini, campeggia, cubitale, il titolo “Gli abiti siamo noi“. Stanno iniziando i saldi e ho un consiglio che sento ancora più forte. Che siano piccoli o grandi acquisti scegliete il contenuto, che non significa il pezzo del momento o il marchio più top. Ma vuol dire scegliere ciò che c’è dietro.

L’ho sempre sostenuto, l’ho sempre detto e l’ho sempre gridato. Perché ci credo veramente e ho sempre cercato di farlo capire: c’è chi l’ha recepito e chi no. C’è chi è lungimirante e sensibile come al fatto che è diventato necessario sostenere l’ambiente, essere etici nei comportamenti e in ciò che si crea. Alimentare lo spirito di gruppo anziché dividerlo.

Che senso ha vivere a compartimenti stagni con una sola e microscopica finestra? Quando compriamo un abito o un accessorio dietro ci sono persone, sogni e coraggio.

C’è un know-how e c’è innovazione. Queste sono alcune differenze tra un prodotto e un marchio con un’anima o una macchina asettica che presenta due collezioni l’anno.

Scegliamo con istinto e consapevolezza, due bussole che non sbagliano. Sia quando si tratta di un paio di scarpe, dello yogurt o una qualsiasi decisione. Una semplice giacca "che hanno tutti" la troveremo sempre in negozio, una creata da mani sapienti e che realmente esistono, e non sono un numero, va ricercata. Va amata. Capiamo chi sono i marchi, quanto raccontano la loro realtà oltre ai look book.

Vi sentirete "forti" con quell’acquisto. Sarà chic anche esibirlo. E’ come scegliere un’insalata dell’orto o una lattuga industriale. Questo è il mio consiglio per i saldi estivi, un’occasione ancora più forte per tutti.

#FashionissimoCarlino