Pesaro, 21 febbraio 2020 - Circa duemila lavoratori del settore legno e arredo hanno manifestato stamattina in piazza del Popolo. Alla manifestazione, proclamata da tutte le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, ha visto una larga partecipazione di lavoratori "anche se molti hanno lasciato le fabbriche e quindi hanno aderito allo sciopero, pur non sfilando in piazza", dicono i sindacalisti. Con striscioni contro la richiesta di Federlegno per una maggiore flessibilità, tutte le maggiori aziende della provincia, a partire dalla Scavolini, dalla Ifi fino ad arrivare alla Imab di Fermignano. Presenti delegazioni anche di altre grandi aziende della regione con in prima fila la Poltrona Frau di Tolentino e quindi la Lube.
In piazza anche molti dipendenti della Berloni Cucine che stanno aspettando di capire che fine faranno, perché, in questo momento, teoricamente lavorano pur non percependo lo stipendio. "Certo che non è bello vedere questa piazza, finalmente piena, per una manifestazione sindacale e non per un comizio politico, anche se fa un certo effetto non vedere più tra i manifestanti i lavoratori della Pica, della Iterbi e della Febal. Il tutto senza dimenticare la situazione della Berloni, dipendenti che non stanno vivendo bene questo momento. Siamo molto soddisfatti perché l'adesione in tutte le aziende del settore è valutabile intorno al 90%", ha detto Francesco Trapanese, presidente della Fillea Cgil provinciale ed anche membro della Rsu della Ifi.
Sono arrivati a Pesaro, lungo viale Trieste, in totale 15 pullman, la maggior parte della regione, ma altri anche in rappresentanza di aziende della Toscana, dell'Umbria, del Lazio, dell'Abruzzo e del Molise. Il corteo dei lavoratori con fischietti e striscioni, dopo il raduno in piazzale della Libertà, si è diretto verso piazza del Polo, senza però risalire lungo via Rossini, ma passando per piazzale delle corriere.