
"I piedi dell’attore con maschera di Vangi, nell’opera “la scultura della memoria“ in piazza Toschi Mosca non si sono anneriti, soltanto perché, una volta la settimana, Marche Multiservizi, di propria iniziativa, passa con l’idropulitrice a pulire". La segnalazione è di una residente, testimone quotidiana, suo malgrado, di quanto avviene davanti all’ingresso dei Musei civici, con l’opera dell’autore toscano ridotta a orinatoio per cani. "Si stematicamente – dice la signora al Carlino – chi abita nei paraggi lascia che il proprio cane orini sul monumento in nobile marmo. Non ho mai visto nessuno tirare fuori una bottiglietta dell’acqua per diluire l’odore o l’aggressione acida ai danni della scultura. Posso dire che sono in diversi, in varie fasce orarie: immuni solo allo scrupolo civico. Eppure si sa quanto sia delicato il marmo. E quanto, invece sia corrosiva l’orina. Per avere idea dei danni basta vedere i punti presi di mira da anni: il pilastro all’ingresso di Casetta Vaccaj è nero come lo è l’angolo dei musei civici".
Un bisogno è un bisogno, ma entrare nella testa di chi trova normale far orinare il proprio cane ai piedi di un’opera d’arte, è dura. Come intervenire? Colpendo il portafoglio, dicono in tanti. "Sono diversi i cittadini – osserva l’assessore Francesca Frenquellucci che mi raggiungono all’incontro con il pubblico, il venerdì, in assessorato, indignati per il degrado causato dalla maleducazione dei detentori di cani. Per le deiezioni non raccolte, il vecchio regolamento detta una sanzione amministrativa, attorno ai cento euro. Il nuovo regolamento, approvato un anno fa ha introdotto l’obbligo di portare una bottiglietta d’acqua, utile a diluire l’orina dove viene depositata". Il messaggio, però non è passato.
Parlando con l’assessore all’assessore alla polizia locale, Enzo Belloni, a cui abbiamo chiesto un commento è emerso che "una multa, una, in un anno" è stata la repressione fatta per venire a capo del degrado dovuto a deiezioni abbandonate in centro storico. E nessun verbale è stato fatto per la mancata diluizione. Perché? "La multa per le deiezioni non raccolte è elevabile solo se il trasgressore è colto in flagranza – spiega Belloni –: viene da sè che è come cercare un ago in un pagliaio. Non è sostenibile impegnare gli agenti in una sorveglianza del genere: tanto più che il corpo è sott’organico e se gli chiedo di stare dietro a questo problema non ho il personale per altre priorità" . Invece, per quanto riguarda l’orina, il regolamento, da solo, non dà armi: "il nuovo regolamento è un atto di indirizzo a cui non ha fatto seguito una ordinanza – dice Belloni –: la sanzione per chi fosse sprovvisto di bottiglietta d’acqua non è elevabile". Non male. Quindi? "Più della multa, può fare il senso civico del singolo cittadino. Anche perché altrimenti la guerra è impari" chiosa Belloni. E’ vero che organizzerete delle perlustrazioni con agenti in borghese? "Sì, ma non cambierà la situazione: funzionerebbe molto di più se un cittadino, indignato testimone della trasgressione, si facesse sentire con il diretto interessato. Purtroppo è, prima di tutto, una questione di rispetto ed educazione: ci sono umani che, in questo, sono peggio degli animali". Considerate le circostanze per Belloni la città "è pulita". Non sono dello stesso avviso i cittadini che si lamentano con la Frenquellucci il venerdì..."Potrebbe essere più pulita ma, prima di tutto, si dovrebbe sporcare di meno – osserva Belloni –: ci sono umani che in questo sono peggio degli animali".
Solidea Vitali Rosati