Scuola, Rossini preme: "Riapriamo anche subito"

Ecco perché: "Tanti ragazzi stanno abbandonando gli studi, sono troppo soli. Lezioni in presenza al 50%. E siano vaccinati al più presto prof e bidelli over 40"

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di Roberto Damiani

"Torniamo a scuola, fatemi il piacere. Ne va del futuro di un sacco di ragazzi. In pochi mesi, hanno abbandonato il liceo 20 studenti. Se ci fossero state le lezioni in presenza, anche se al 50 per cento, sarebbero rimasti. Le difficoltà si superano sempre insieme e mai da soli, tantomeno chiusi nella cameretta di casa". Riccardo Rossini, preside del liceo Scientifico Marconi, dice: "Il presidente della regione Marche sembra che stia tornando sui suoi passi, indicando la riapertura delle superiori per lunedì 25 anche se il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera fin da subito. Noi siamo pronti a tornare in presenza, anzi non vedo l’ora ma suggerisco anche la necessità di procedere con tre operazioni prima della riapertura della scuola:

1: vaccinazione immediata del personale over 40, tra docenti e bidelli. Molti di loro sono terrorizzati, temono per la propria vita, non sono per niente sereni ed intendono fare scuola da remoto. Senza la vaccinazione, il personale è terrorizzato.

2: Screening di massa ogni mattina con un tampone salivare che dà risposte immediate.

3: Tracciamento dei positivi per tenerli a casa.

Con queste tre azioni – continua il preside Rossini – potremmo riaprire la scuola in sicurezza assoluta. Nel frattempo, facciamo tornare in classe il 50 per cento dei ragazzi, con turnazione settimanale, mentre l’altro cinquanta segue da casa. In classe, ci sono spazi tra l’uno e l’altro di due metri, mentre i banchi girevoli non c’entrano niente. L’unica cosa che conta, fino all’arrivo del vaccino, sono distanza e mascherina. Non è un caso che nella mia scuola abbiamo avuto solo 3 positivi tra i ragazzi, e nessuno tra i docenti. Ricordo che il primo contagio della provincia riguardava proprio un mio studente della Romagna, era il 27 febbraio. Un altro positivo di una classe ha comportato la quarantena per tutti gli altri, ma proprio le misure adottate, distanza e mascherine, ha permesso a tutti di rimanere negativi".

Aggiunge Rossini: "E’ determinante, in questo momento, avere solo il 50 per cento di studenti in classe, perché questo significa spazio in aula e spazio nei bus. Significa distanza, dunque mancato contagio. Io ho fatto così ma ho visto che in altri istituti, è stato adottato un 50 per cento del tutto inutile. Metà scuola era sì rimasta a casa ma nessuno si è preoccupato di avere delle classi in presenza al 100 per cento e altre classi vuote. Il principio del 50 per cento era salvo, ma gli effetti sono stati pessimi perché le aule erano stracolme e il rischio contagio al massimo. Usiamo il buon senso, e usciremo prima da questo dramma".