
Una manifestazione contro i tagli ai fondi per i disturbi alimentari
Sono principalmente donne molto giovani, per la maggior parte tra i 13 ai 25 anni, anche se l’età in cui viene riscontrata la malattia per la prima volta si sta pericolosamente abbassando, anche fino ai 10 anni. Si tratta dei casi con disturbo del comportamento alimentare, tematica per cui sabato prossimo ricorre anche la Giornata nazionale per sensibilizzare a queste problematiche. Casi in costante aumento anche nel nostro territorio, tanto che grazie all’associazione Consultorio diocesano La Famiglia, con sede a Fano ma punto di riferimento per l’intera provincia, alla fine dello scorso anno è nato un nuovo sportello chiamato "Aff-amarsi". A parlarne è Selena Astuni, psicologa e psicoterapeuta che si occupa del progetto. Astuni è psicologa e psicoterapeuta e collabora con il Consultorio "La Famiglia" per il progetto Aff-amarsi. L’approccio clinico adottato è di tipo psicoanalitico e considera il sintomo come la manifestazione più superficiale di un malessere profondo che riguarda la persona nel rapporto con sé stessa e nelle sue relazioni significative.
Dottoressa, in che cosa consiste "Aff-amarsi"?
"E’ uno spazio di cura per anoressia, bulimia ed obesità tramite cui si accede a tre colloqui gratuiti utili ad un primo inquadramento della problematica e alla formulazione di un’eventuale proposta terapeutica, che potrà articolarsi in interventi di psicoterapia individuale, sostegno alla genitorialità e consulenza nutrizionale".
A chi si rivolge il progetto?
"A pazienti di tutte le età, avendo strutturato un progetto che punta ad ascoltare chi soffre il disagio ma anche la sua famiglia. Il disturbo compare prevalentemente nella fascia adolescenziale, quando si è in cerca di un’identità che spesso si può trovare nel sintomo. Investe maggiormente il genere femminile anche se i casi maschili sono in aumento e l’età si è abbassata. Lo troviamo anche in bambini molto piccoli"
Quante persone si sono già rivolte a voi?
"Da fine 2024 quattro persone hanno deciso di intraprendere un percorso individuale e una coppia ha richiesto un sostegno genitoriale. Nel nuovo anno sono state prese in carico altre due richieste".
C’è un caso che l’ha colpita maggiormente tra quelli affrontati?
"Una giovane ragazza, con il suo corpo esile, i modi gentili e delicati, il volto scavato dai chiari segni di uno stato anoressico avanzato. Ha affrontato il primo colloquio attraverso le parole consuete ("i miei genitori, i miei studi, i miei fratelli…") raccontando di una vita che scorre comunque. Poi il silenzio. Le lacrime scendono sul suo viso: nessuna parola, nessuna richiesta di aiuto, solo l’indice di una sofferenza. Il sintomo anoressico non produce una domanda di aiuto, che troviamo invece comparire nei familiari. Il lavoro terapeutico deve quindi intervenire su questo".
Organizzate anche incontri di gruppo di supporto per genitori?
"Considerato che la problematica di un figlio innesca dubbi, paure e sensi di colpa nei genitori, abbiamo pensato all’avvio di un gruppo gratuito di supporto psicologico per loro, concepito come spazio di condivisione e confronto. Il gruppo è condotto da due psicologhe psicoterapeute e prevede due incontri mensili".
Intanto il prossimo sabato, alle 10.30, in piazza del Popolo a Pesaro si terrà un presidio dal titolo "Muoviamoci!" annunciato dalla consigliera regionale Pd, Micaela Vitri per "chiedere a Governo e Regione fondi per i centri per disturbi del comportamento alimentare".