"Sedi vendute e carta di credito per la tessera" La base delusa del Pd: viaggio nei circoli

Da Villa Fastiggi, che regge nonostante tutto, a Fermignano, dove non hanno più un luogo in cui riunirsi: "Ce l’hanno portato via"

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di Roberto

Damiani

Ha 26 anni e da sei è il segretario delo circolo Pd di Villa Fastiggi. Si chiama Andrea Salvatori, di professione educatore sportivo.

Che idee ha per ripartire dopo le macerie?

"Ci sono macerie e macerie. A Villa Fastiggi, nei 6 seggi, abbiamo retto e siamo ancora il primo partito. Certo, Fratelli d’Italia è subito dietro e questo non era mai successo".

L’ex sindaco Ceriscioli e altri accusano Matteo Ricci di esser corresponsabile del disastro. Anche lei fa parte del plotone di esecuzione?

"No, ma li capisco. Ceriscioli, Morani e altri hanno reagito ad una autocandidatura dicendo che Ricci non può essere il nuovo perché ha responsabilità sulle scelte fatte che ci hanno portato fino a qui. Io invece non accuso nessuno ma pretendo che il partito mi spieghi perché è stata disattesa totalmente l’indicazione della federazione provinciale che aveva scelto Biancani e Morani come candidati del territorio".

Il tesseramento resiste oppure è a scartamento ridotto?

"Letta ha complicato tutto. Vuole il pagamento della tessera con la carta di credito ma ad averla sono pochi. Così non possiamo più andare nelle case a consegnare le tessere. Quello era il momento atteso dai nostri militanti, per sapere e discutere. Era come consegnare la maglietta di gioco della loro squadra. Ora non è più possibile. Infatti siamo fermi a 150 iscritti".

Da dove ripartire?

"Dai nomi no, ma dalla politica. Chi vogliamo rappresentare e come e senza preclusioni sulle possibili alleanze"

Pensa di riuscirci?

"Io e tanti altri ci proviamo"

Enrico Tontini, 40 anni, metalmeccanico, abita a Fermignano. Da 8 anni è segretario della sezione cittadina.

E’ arrabbiato?

"No, deluso. Ma io non ce l’ho con nessuno. E’ il partito che ce l’ha con i suoi elettori".

Cosa intende?

"Ho letto dei post di candidati Pd pesaresi alle elezioni che accettavano la candidatura solo per servizio e non certo per essere eletti. Che razza di messaggio hanno dato? Se non ci credevano i capi, dovevano crederci gli elettori?"

Lei ha fatto campagna, ha incontrato gli iscritti?

"Bella domanda: ho fatto campagna elettorale ma non ho potuto incontrare i vecchi iscritti nella sezione perché il partito attraverso la Fondazione XXV Aprile ce l’ha venduta. Non abbiamo più la sede. Era al terzo piano di un palazzo in piazza, l’avevano comprata cinquant’anni fa o forse di più gli iscritti del Pci, poi alla nascita del Pd nel 2008, la sede è confluita nella Fondazione XXV Aprile. Due anni fa l’hanno venduta perché non riuscivamo a pagare con puntualità 3500 euro l’anno tra affitti e utenze. Hanno incassato i soldi e non si è visto più nessuno. E ci avevano promesso di acquisire un’altra sede, magari un negozio. Sono spariti. Accetto le sconfitte ma non lo scippo per soldi della nostra storia"

E gli iscritti, quanti sono?

"Non lo so. Letta ha imposto il tesseramento con la carta di credito. Non possiamo rilasciare tessere senza bonifico parlante. Si è dimenticato che la stragrande maggioranza di chi intendeva iscriversi non ha la carta di credito. Dovrei utilizzare la mia per tutti, ed è vietato. Sarei accusato di essere un ras delle tessere. Risultato: l’anno scorso c’erano 120 iscritti, quest’anno nessuno".

Con chi ne ha parlato?

"Di cosa? C’è qualcuno che ascolta?"

Lei sarebbe il famoso territorio da dove ricominciare. Si è visto nessuno?

"Il problema è che per andare nei territori, come il mio, bisogna conoscere la strada. Loro l’hanno dimenticata da molto tempo".

Eppure a Fermignano c’è un sindaco di matrice Pd

"Certo, un carissimo amico che di mestiere fa il farmacista mettendosi nello stesso tempo al servizio del paese. Ma la politica intesa come passione e visione è anche altro dal disbrigo della pubblica amministrazione".

Che cosa si è smarrito nel Pd?

"Il senso della realtà. Sento i nomi di Bonaccini, Matteo Ricci, Elly Schlein pronti a candidarsi al posto di Letta. Ma candidarsi a cosa? Qui c’è da ricostruire tutto, ci sono macerie sulle nostre teste, non è passato neppure un messaggio per i nostri elettori. Invece di candidare Biancani e Morani, come emerso dalla federazione provinciale, hanno fatto arrivare un tizio da fuori che nessuno ha visto. Ma che idea di partito hanno a Roma? E’ intelligenza politica o volontà suicida decisa a tavolino?"

La destra è diventato il primo partito a Femignano, lei sa il perché?

"Con queste premesse, non c’erano dubbi. Loro parlano chiaro, noi siamo avvolti dalla nebbia. E io mi sono stufato di difendere la nebbia"

Si dimetterà?

"No, perché qui c’è il vero Pd. Sono altri che devono imparare ad amarlo scendendo dalle auto blu. E io rivoglio la nostra sezione, perché è stata comprata dai nostri padri e nonni, e nessuno l’ha regalata a questa gente che l’ha venduta buttandoci in strada come se fossimo i peggiori nemici"