
"La mancanza dell’apprendistato è una delle principali cause dello sbando dei nostri giovani". A dirlo, partendo da esempi nostrani, è Giuseppe Balduini, ex consigliere comunale di centro-destra per due legislature, a cui l’argomento sta molto a cuore. "Per me è una questione fondamentale – esordisce – perché si tratta del futuro dei giovani ma anche della società che loro andranno a costituire. Si parla spesso del disorientamento dei giovani, del lavoro che non trovano, del loro essere spaventati e con pochi obiettivi".
Il problema, per Balduini, è da ricercarsi nella sparizione dell’apprendistato e delle scuole che insegnano un mestiere: "Se non vengono offerte loro le possibilità di esprimersi, insegnando ai giovani la manualità indirizzata in uno dei mille settori esistenti, le attitudini di ciascuno saranno vanificate e distrutte, ed è questo che mi fa più male. Parliamo di Urbino, per esempio: oltre alla possibilità, presente fin dall’antichità, di imparare un mestiere direttamente in bottega, c’erano diverse scuole di apprendistato. L’Inapli ad esempio, dove si imparavano i mestieri, dal meccanico all’elettricista. E poi la scuola d’arte era un istituto con le sezioni di legno, ferro e ceramica. Tutti i ragazzi che uscivano da quella scuola mettevano su una ditta. Chi aveva meno imprenditorialità, andava a lavorare come dipendente".
Insomma, degli istituti con una loro importante storia, anche sociale. "A Urbino, come in tutta Italia, erano delle scuole importantissime che hanno formato generazioni di artigiani, operai, lavoratori qualificati e piccoli imprenditori. Ma tutto ciò non esiste più. Purtroppo una legge maldestra, rivelatasi ben presto fallimentare, ha eliminato in poco tempo il vero apprendistato e le scuole che insegnavano un mestiere. Un irreversibile danno subìto da due intere generazioni, che si sono viste negare la possibilità di crearsi un’attività lavorativa, causa anche di perdita dell’equilibrio psicologico dei giovani stessi. Il non aver fornito alle giovani generazioni i principi primari per creare le basi del lavoro, come dovrebbe essere per un Paese democratico, ha generato incapacità di avviare realtà lavorative, mancando totalmente di esperienza".
Per Balduini, le scuole di formazione sarebbero da riaprire immediatamente: "Bisogna partire dalla prima media, con tanti laboratori al pomeriggio. Poi alle superiori dovrebbero esserci più scuole simili agli istituti tecnici, che facciano fare molta pratica. A 20 anni i giovani dovrebbero essere in grado di mettere su un’azienda, non di mettere le mani in pasta per la prima volta. Io il Pnrr l’avrei dedicato tutto a costruire scuole di apprendistato, per offrire ai giovani un senso alla vita. E ci tengo a dire che tutte queste cose le ho già dette pubblicamente 50 anni fa, quando tutto ebbe inizio. La realtà mi ha dato ragione".
g. v.