Secondo il sistema statistico nazionale, nella nostra provincia, I giovani, dai 15 ai 29 anni, che non lavorano e non studiano (Neet) sono il 15,9%, in linea con le Marche (16%) ma molto meno che in Italia (23,1%). A loro è rivolto il progetto nazionale “Hype- box, attivatore di eroi“, appena vinto dal Comune di Pesaro in partnerariato con 16 realtà, tra associazioni e istituzioni, che potrà contare su un primo finanziamento di 200mila euro.
"Il progetto prenderà le mosse da un’analisi affidata all’Università di Urbino – spiega Andrea Albertini, tra i coordinatori del progetto –: l’oggetto dell’indagine avrà l’emersione e l’ingaggio dei cosiddetti Neet (acronimo inglese di not in education, not employment or training). Il primo obiettivo sarà quello di attivare un sistema in grado di individuarli, contattarli e coinvolgerli in un riorientamento sui percorsi possibili verso l’affermazione personale".
Il percorso è una co-progettazione che ha coinvolto, oltre all’ amministrazione comunale – capofila nel partecipare al bando Anci – l’Università di Urbino, le scuole, la Provincia e la Regione , le associazioni giovanili, i sindacati e le organizzazioni di volontariato. Nel dettaglio anche Ambito Territoriale Sociale 1; associazione ZOE; associazione Stramonio; associazione Tavolo Studenti ETS; associazione Seconda Era; USR CISL Marche; CGIL – Camera del Lavoro Territoriale di Pesaro; Regione Marche Settore Servizi per l’Impiego e Politiche del Lavoro; Fondazione Caritas Pesaro ETS. "L’obiettivo di questa rete – osserva l’assessore Camilla Murgia – è quello di intercettare un’utenza di cui si sa poco e che sfugge ai radar istituzionali. Il progetto vuole promuovere efficacemente i servizi che enti, istituzioni e territorio sono in grado di attivare al servizio dei giovani che hanno abbandonato gli studi o che si sono “fermati” e ora si trovano in un limbo di incertezza difficile da scardinare".
Albertini continua: "In particolare quattro associazioni – storiche, specializzate nel settore giovanile come il Tavolo Studenti, Zoe, Stramonio e Seconda Era – con Uniurb orchestreranno, azioni eventi, iniziative e spazi che peremtterà un confronto trasversale tra coetanei. L’approccio tra pari che hanno intrapreso con successo delle strade di studio, formazione e occupazione stimola orizzonti, idee e prospettive latenti in chi,per varie ragioni, è in un momento di impasse". Bene. Quale sarà il primo passo da fare? "Intanto è informare il più possibile su questa opportunità di riorientamento – conclude Albertini –. Il primo recapito dove chi sente questo bisogno per sè o per un figlio o un amico è quello di inviare una mail all’indirizzo info@zoemicrofestival.com". Albertini è tra i fondatori dello storico Zoemicrfestival che, negli anni, con la luminosa guida di Giuliano Tacchi ha creato in città un’esperienza unica..."e ripetibile – spiega Albertini –. Perché quello che lo Zoe Microfestival ha insegnato a tanti giovani è stato quello di mostrare come si fa a concretizzare progetti capaci di aggregare interessi e sviluppare partecipazione".
Solidea Vitali Rosati