Sergio Volta morto, addio all'ortopedico che curò Valentino Rossi

Per quarant’anni medico del San Salvatore stimato da tutti, mercoledì 13 novembre alle 9 il saluto all’obitorio, cremato con la sciarpa del suo Bologna

Sergio Volta

Sergio Volta

Pesaro, 12 novembre 2019 - E’ morto Sergio Volta. Aveva 72 anni ed era malato da tempo. Era uno degli ortopedici storici dell’ospedale di Pesaro, uno dei medici più conosciuti e stimati. Si era trasferito a Pesaro da Bologna, la sua città natale, nel 1977: da allora e fino al gennaio 2017 ha lavorato all’ospedale San Salvatore con passione e disponibilità riconosciuta da tutti. Era specializzato nella traumatologia della mano: «Un professionista stimato, serio, capace, che andava oltre il suo ruolo rendendosi sempre disponibile con slancio e competenza. Un grande uomo e un grande medico», dice l’avvocato Floro Bisello, suo amico.

Volta era medico sportivo e amava molto lo sport. Negli anni ’90 aveva collaborato con la Vis Pesaro calcio, anche Valentino Rossi a volte si era rivolto a lui, così come anche altri campioni. E’ stato anche medico dell’ Isa Infissi pallavolo Fano ai tempi della serie A. In gioventù aveva giocato a pallavolo nella Virtus Minganti Bologna e di Bologna amava tutto: la città e soprattutto la squadra di calcio che ha seguìto fino all’ultimo. Proprio venerdì sera scorso ha assistito dal letto di casa sua alla partita tra Bologna e Sassuolo, lasciandosi andare ad un gesto di disapprovazione dopo l’ennesima partita persa dai rossoblù.

Quindi si è addormentato e da allora non ha più ripreso conoscenza fino a ieri mattina alle 3, quando ha cessato di vivere attorniato dalla sua famiglia: la moglie Barbara, di Pesaro, e le adorate figlie Chiara e Benedetta.

«La dottoressa Germana Severini – dice la moglie del dottor Volta – e le sue assistenti dell’Ant sono state davvero eccezionali, professionali, all’altezza, disponibili a tutte le ore. Vogliamo ringraziarle per tutto e all’Ant devolveremo offerte». In viaggio ieri da Bologna anche la mamma Lina di 100 anni che Sergio andava spesso a trovare, ogni volta che il Bologna giocava in casa: «Irrinunciabili per Sergio – ricorda ancora la moglie – la sosta a casa sua per i tortellini della mamma e, a seguire, la partita del Bologna allo stadio: eravamo abbonati da 40 anni».

Quindi le ultime volontà: la benedizione della salma domani mattina alle 9 all’obitorio, la cremazione con la sciarpetta del Bologna e un libro sulla città che ha voluto acquistare ultimamente. Infine il ritorno a casa a Pesaro, in una urna, per stare ancora con la sua famiglia.