Sfollati, tour da un hotel all’altro "Riportateci a casa al più presto"

Evacuati da via Luca Della Robbia e alloggiati all’Hotel Caesar, ma dovranno spostarsi in altre strutture "Speriamo che la ditta rispetti i tempi annunciati per i lavori perché stare in albergo non è il massimo"

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"Stavo entrando in doccia quando, ad un tratto, mi suonano al campanello i vigili del fuoco e la Protezione civile dicendomi che ero costretta ad evacuare l’abitazione. A quel punto mi sono rivestita al volo, ho preso i primi due stracci che avevo sotto mano e me ne sono andata". Lorenza Barletta racconta così gli attimi che hanno preceduto l’abbandono della propria casa situata in via Luca della Robbia. Come lei altre 30 persone, nella serata di domenica scorsa, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per via dei danni constatati alla grande ciminiera dell’ex fabbrica Molaroni, causati delle scosse di terremoto del 9 novembre. In quella torre alta 25 metri sono iniziati da qualche giorno i lavori di messa in sicurezza. Una ditta è stata incaricata di smontare pezzo per pezzo, mattone dopo mattone, quel simbolo della città che però era diventato un pericolo per i residenti della zona. Delle trenta persone sfollate, poco più di una ventina sono state ospitate all’hotel Caesar, in viale Trieste, con vitto e alloggio pagato dal Comune di Pesaro mentre le restanti hanno deciso di farsi ospitare da qualche parente fino alla fine dei lavori, che – come dichiarato dall’assessore Belloni – dovrebbero concludersi tra una quindicina di giorni.

"Il personale dell’hotel ci fa sentire come a casa, sono gentili e cordiali ma soprattutto flessibili con i nostri orari di lavoro. Ci aspettano per pranzare e cenare senza chiudere le cucine proprio perché capiscono il nostro disagio – racconta Rita Pavone, sfollata con il marito e il suo cagnolino –. Rimane comunque una situazione spiacevole che ci vede sempre in bilico, tra qualche giorno verremo anche spostati e questo peggiorerà la situazione già critica di suo".

Ed infatti, da venerdì gli sfollati verranno trasferiti tra l’hotel Des Bains e l’hotel Mediterraneo per via del torneo di basket dei Bees previsto per il fine settimana, che aveva già da tempo riempito i posti disponibili dell’hotel Cesar.

"Voglio tornare a casa – continua Galdino Marchionni, anche lui ospite al Caesar –. Ci trattano bene qui ma è sempre un disagio non poter stare a casa nostra, con i nostri oggetti e i nostri averi. Se ho paura degli sciacalli? Inutile anche che ci provino – risponde Marchionni –, non troveranno nulla che valga la pena rubare".

Martedì, inoltre, alcuni degli sfollati sono stati accompagnati dalla Protezione Civile all’interno delle proprie abitazioni, giusto per recuperare qualche indumento più pesante. "Ci auguriamo – conclude Pavone – che la situazione venga realmente risolta nei tempi dichiarati dalla ditta che si sta occupando dei lavori. Stare chiusi in una camera senza avere la possibilità di tornare nelle proprie case è un’esperienza che non augurerei a nessuno".

Giorgia Monticelli