
Ecco come si riducono le strade di Ponte Sasso con le bombe d’acqua
"Si alla gronda", il canale di raccolta delle acque che l’amministrazione comunale ha progettato di realizzare a Ponte Sasso, lungo i terreni a ridosso delle case per evitare gli allagamenti in caso di piogge importanti. Così si esprime il "Comitato del sì" in contrapposizione al "Comitato del no". Il "Comitato del sì" considera "l’opera indispensabile per l’incolumità degli abitanti" e dopo le proteste di una parte dei residenti, l’interrogazione discussa mercoledì in consiglio comunale, sale il timore di perdere "un intervento epocale". Questi cittadini ricordano gli "allagamenti che colpiscono fortemente Ponte Sasso e come, ad ogni previsione di pioggia, gli abitanti temono che acqua e fango che invadono sotterranei, garage, case e attività commerciali con ingenti danni, preoccupazioni, perdita di effetti personali e, timori per la propria incolumità fisica".
"La maggior parte della popolazione – fanno presente i residenti favorevoli all’opera – vorrebbe vedere realizzato il progetto da 8 milioni di euro nel più breve tempo possibile. Magari migliorato, magari rivedendo alcuni dettagli, ma senza bloccarne l’iter. Se è vero che esistono soggetti contrari, ce ne sono altrettanti - forse più - favorevoli che vogliono vedere salve le loro case, le loro attività e i loro beni. Tutti obiettivi ben più importanti di alcuni espropri di terreni agricoli. I tempi sono stretti e Ponte Sasso vuole che il progetto proceda spedito. Non si possono fermare le migliorie per salvaguardare gli interessi personali di pochi a discapito di una intera popolazione che soffre e che da anni chiede interventi concreti". E ancora: "Il peggio è scoprire che quando il sogno sembra finalmente avverarsi, gli oppositori sono i concittadini vicini di pianerottolo".
an. mar.