"Si restaurino le testimonianze sul duca Federico Merita attenzione il portale di san Domenico"

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CAGLI

Riportare al suo antico splendore il portale in pietra della chiesa di san Domenico, disegnato da Donato Bramante, è l’appello rivolto in questi giorni da Giuseppe Aguzzi, cagliese amante delle bellezze storiche locali. "Sull’architrave dell’antico portale di san Domenico – afferma Aguzzi – è inciso il ringraziamento che il duca Federico da Montefeltro invia al Signore per avergli dato finalmente un figlio maschio, qui chiamato Guidone (Guidubaldo). Nel sesto centenario dalla nascita di Federico che quest’anno si festeggia, sarebbe bello se si potesse ripulire e rendere visibile. Non a caso di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, qui a Cagli ci sono tante altre testimonianze e anche questo per questo portale auspico che venga valorizzato al più presto. Dicevo che del duca Federico in altro bellissimo portale si trova nel Palazzo Comunale all’ingresso dal Cortile interno e sull’architrave è scolpito lo Stemma del Duca".

Prosegue Aguzzi: "Fra i reperti esposti nella sala del piano terra, c’è lo stemma del Duca scolpito su una pietra, lungo corso XX Settembre sulla facciata della ex abitazione del parroco del Duomo, c’è ancora una lapide dedicata a Federico per non parlare poi del voluminoso epistolario tra il duca, il vescovo ed i canonici di Cagli, conservato nell’Archivio storico della Curia. Ora attualmente e, provvisoriamente questo epistolario è esposto a Urbino e tornerà in archivio, con la fine delle celebrazioni del sesto Centenario della nascita del duca. Quindi aggiungere a queste testimonianze anche il restauro del portale di san Domenico, sarebbe un motivo in più per onorare il grande Duca di Urbino ain questo anno Federiciano a lui dedicato". I tempi per un intervento certo non saranno brevi, anche per assicurare la copertura finanziaria dell’operazione. Ma la tutela e la riscoperta dei tesori locali sono l’essenza della promozione del territorio e la fama di Federico da Montefeltro è tale da attirare anche oggi, a secoli dalla sua morte, tante persone.

Mario Carnali