Si svela sempre più il popolo pre-romano che era a Urbania

URBANIA L’area archeologica la “Cantinaccia“ entra permanentemente in esposizione ai Musei Civici di Urbania, con la mostra di alcuni preziosi ritrovamenti...

Si svela sempre più il popolo pre-romano che era a Urbania

Si svela sempre più il popolo pre-romano che era a Urbania

L’area archeologica la “Cantinaccia“ entra permanentemente in esposizione ai Musei Civici di Urbania, con la mostra di alcuni preziosi ritrovamenti del Principe guerriero. La presentazione si è tenuta in una sala Consiliare gremita di gente, a cui è seguito il taglio del nastro a Palazzo Ducale, sede della mostra. Un’esposizione realizzata dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino e con l’Università di Bologna, polo di Ravenna, e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. "Una nuova sezione che ha il merito di coniugare tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, nell’ambito delle ricerche archeologiche – afferma la Soprintendente Cecilia Carlorosi –. Il rinvenimento dei Tumuli di Urbania è una scoperta straordinaria e inaspettata, che permette di riscrivere la storia della alta e media valle del Metauro, attribuendogli un ruolo nodale in età preromana. Un importante risultato raggiunto grazie alla sinergia fra enti e la preziosa collaborazione dei privati".

"La mostra espone solo una selezione degli oggetti rinvenuti, alcuni non ancora restaurati, restituendoci una pagina di storia finora sconosciuta, rendendola fruibile al pubblico nella sua straordinarietà", spiega Ilaria Rossetti della Soprintendenza. Numerose le metodologie impiegate per analizzare questa scoperta: foto aeree, prospezioni geomagnetiche e poi scavi veri e propri. "Dopo aver sondato il terreno ci siamo resi conto che quella che sembrava una fornace, era un tumulo di sepoltura, di una persona di alto prestigio vista la grandezza del tumulo e la ricchezza dei materiali rinvenuti; elementi in ambra, in avorio, frammenti di uovo di struzzo, tutti materiali rari per l’epoca, ed anche frammenti di lance, spade, pugnali", racconta Diego Voltolini, responsabile di zona della Soprintendenza all’epoca dei primi ritrovamenti. Soddisfatto il sindaco Marco Ciccolini: "Gli scavi iniziati nel 2020, sono stati da subito appoggiati dall’amministrazione comunale, in sinergia con gli altri enti e i privati, che si sono messi a disposizione della Soprintendenza". Conclude Alice Lombardelli, direttrice dei Musei Civici di palazzo ducale "L’archeologia entra in museo. Sarà una sezione aperta, dinamica ed in continua evoluzione". Una sezione didattica dedicata alle scuole, accompagna la mostra e ricostruisce le operazioni di scavo e ricerca.

Valentina Damiani