Pesaro Urbino: siccità del Metauro, apre il pozzo Sant'Anna del Furlo

Da domani saranno immessi nel fiume 150 litri di acqua al secondo. L'assessore Aguzzi: "Siamo in piena emergenza, c'è difficoltà a prelevare acqua potabile per gli acquedotti"

Da domani saranno immessi nel Metauro 150 litri di acqua al secondo dal pozzo di Sant'Anna

Da domani saranno immessi nel Metauro 150 litri di acqua al secondo dal pozzo di Sant'Anna

Pesaro, 13 luglio 2022 - In seguito all'emergenza idrica del Metauro, da domani aprirà il Pozzo di Sant'Anna del Furlo, come comunica la Regione Marche.

"Da domani, alle ore 11, si procederà all'apertura del Pozzo di Sant'Anna del Furlo (nella zona di Fossombrone in provincia di Pesaro Urbino) da cui saranno rilasciati 150 litri di acqua al secondo da immettere nel fiume Metauro". Lo ha annunciato l'assessore regionale alle Risorse idriche e Protezione civile, Stefano Aguzzi, al termine di una riunione del Comitato provinciale di Protezione civile sull'emergenza idrica in corso. All'incontro erano presenti anche le Ato, alcuni Comuni, la Prefettura, la Provincia, il Ministero degli Interni, l'Asur e l'Arpam, coordinati dalla Protezione civile regionale.

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"Dopo il decreto dei giorni scorsi per limitare il prelievo di acqua a uso irriguo da tutti i corsi d'acqua insistenti nel bacino idrografico del fiume Metauro, - rimarca la Regione - per preservare la risorsa idrica e salvaguardare il sistema di approvvigionamento idropotabile del territorio della provincia di Pesaro e Urbino, ora un nuovo intervento".

​L'assessore Aguzzi: "Difficoltà a prelevare l'acqua potabile per gli acquedotti"

"Siamo in piena emergenza, - ha riferito Aguzzi - vi è una situazione di difficoltà a prelevare l'acqua potabile per immetterla poi negli acquedotti di Fano e di Pesaro. Si è deciso al momento di non aprire ancora il Pozzo del Burano ma di procedere all'apertura di quello di Sant'Anna del Furlo. Saranno immessi a monte nel fiume Metauro - ha precisato l'assessore - 150 litri di acqua al secondo. L'obiettivo è continuare a mantenere vivo il corso del fiume, scongiurando la secca a valle degli invasi, perché contemporaneamente a questo nuovo afflusso d'acqua, altrettanta di pari quantità sarà trattenuta dall'invaso di Tavernelle, riducendo così il deflusso naturale di 200 litri d'acqua al secondo. Questo vuol dire che nell'invaso di Tavernelle, da dove viene prelevata l'acqua, - ha concluso Aguzzi - arrivano di fatto 350 litri di acqua al secondo, perché 200 in meno escono e 150 in più arrivano, garantendo un maggior afflusso complessivo dell'acquedotto e della potabilità di 350 litri al secondo".