Siccità, solo il 60% dell’acqua attesa. Aumentano i giorni caldissimi

In 80 anni tra il 1850 e il 1930 abbiamo avuto 10 massime oltre i 35° C. Negli ultimi 35 anni sono ben 86. Lo scorso mese di luglio ha visto 24 giorni con temperatura sopra i 30 gradi, 11 sopra i 35° C.

La fontana dei principi di Carpegna, a Carpegna

La fontana dei principi di Carpegna, a Carpegna

Urbino, 14 agosto 2024

10 luglio. Si fanno tridui per la pioggia e il formentone va malissimo, dopo che anche il grano ha dato pochissimo frutto

Tratto dal Registro meteorologico, 1863

Il problema delle estati torride e siccitose non è prerogativa dei nostri giorni ma ha radici lontane. Scorrendo le Osservazioni particolari riportate nei registri meteorologici della seconda metà dell’ottocento spesso ritroviamo descrizioni di situazioni che si adatterebbero perfettamente ai giorni nostri.

Certamente sono legate a un periodo temporale più breve che va da inizio luglio alla prima metà di agosto. La nota introduttiva ci ricorda che anche le criticità meteorologiche, in casi estremi, portavano all’invocazione della protezione divina attraverso cicli di preghiera collettiva come si evince anche da alcuni documenti del XVII secolo riguardanti le celebrazioni di rogazioni del santuario della Madonna delle Grazie di Pesaro che potevano essere commissionate dalle comunità locali o dalle autorità in caso di condizioni meteorologiche avverse che potessero nuocere alle colture e ai raccolti sufficienti a sfamare la collettività.

I registri dei mesi di luglio spesso riportavano note, anche curiose, sull’andamento dei raccolti agricoli, principale fonte di reddito del nostro territorio, eccone alcune: 1853, il bel giallo dorato dei grani rallegra questa povera campagna di Urbino; i furmentoni dimandano acqua acqua!; Che lunga siccità! 1881, Il formentone va a male perché da assai lungo tempo non piove. 1883, Gran caldo. Fieni e formentoni cominciano a soffrire della siccità.

Non mancano le note sul caldo eccessivo: 1853 giorno 20, Giornata caldissima [massima del giorno 32,4°C]. 1866, Si ripete oggi per la quarta volta in questo mese il massimo termometrico di 32°. Se questa temperatura si è verificata più volte nei tempi passati, credo che non sia mai stata così continua per molti giorni.

Non mancano neppure i fenomeni estremi: 1856, Grandine spaventevole da San Cipriano fino a Monte Bello. A Sant’Eufemia della grandezza di pagnottelle schiacciate. 1862, Domenica sera passata inondazione del Misa a Sinigallia, allagata città presso canale più di un metro di altezza, cresciuta piena fino a mezzanotte. 1872, La grandine ha devastato molti campi e in alcuni ha pulito ogni cosa.

Le prime temperature massime oltre i 35°C sono del luglio 1859, va sottolineato comunque che non sono importanti i valori di picco ma la ricorrenza e la durata dei fenomeni, se nei primi 80 anni di osservazione 1850-1930 si sono registrate solo 10 massime oltre i 35°C, nei successivi 60 anni tra il 1930 e il 1990 sono state 15, da qui si registra un drastico incremento, negli ultimi 35 anni 1990-2024 sono saliti a 86. Negli stessi 3 periodi le massime oltre 30°C nel mese di luglio sono passate da una media di 4,1 per anno (1850-1930) a 6,4 (1930-1990) per arrivare a 15,5 (1990-2024).

Il luglio conclusosi 14 giorni fa ha fatto registrare 24 giorni con massima oltre 30°C, di questi 11 oltre i 35°C. Ma il disagio maggiore è dato dalle alte temperature notturne, le “notti tropicali“, quelle in cui la temperatura non scende mai sotto i 20°C, per 140 anni la media del fenomeno si è attestata sugli 8 giorni per il mese di luglio, dal 1990 ad oggi è raddoppiata a 16, nel 2024 sono stati 27.

Il predominio incontrastato dell’anticiclone africano oltre al caldo estremo favorisce il bel tempo stabile e di conseguenza accentua la crisi idrica, inutile attenderci pioggia in un mese che ha avuto 24 giorni sereni e 7 parzialmente nuvolosi, nemmeno un giorno con cielo coperto. 4 occasioni di pioggia, appena 13 ore che hanno prodotto 26,5 mm dei quali 13,6 in una sola ora il giorno 22. 334,3 mm da inizio anno, ne mancano 127,7 il 37%, 512,3 negli ultimi 12 mesi, il 60% di quelli attesi. Ma non è tutto qui, potrebbe andare anche peggio, agosto è partito subito con il giorno più caldo dell’anno toccando 36,7°C e almeno fino a Ferragosto proseguirà il predominio africano. Per il momento solo qualche temporale da calore potrebbe portare qualche ora di tregua con il rischio però di veder salire i tassi di umidità che non fanno altro che accentuare il disagio.

Note a cura di Piero Paolucci, Osservatorio Meteorologico “Serpieri”, Università di Urbino. Dipartimento di Scienze Pure e Applicate