Silvia Lucarelli morta, i genitori. "Marco ce l’aveva strappata via da anni"

La famiglia della giovane morta attacca: "Orazietti stia lontano da noi, era riuscito ad annullarla"

La mamma, la sorella e il padre di Silvia Lucarelli (foto Print)

La mamma, la sorella e il padre di Silvia Lucarelli (foto Print)

Pesaro, 22 giugno 2019 - La mamma si chiama Irene. E’ una donna che ha visto il corpo senza vita della figlia Silvia e che ha deciso di cremarla. Le sue ceneri le terrà in casa, racchiuse in un quadro. «Volevamo disperderle ma non si può». Ieri, la famiglia di Silvia Lucarelli, il padre Enzo, madre e la sorella Linsej, ha voluto raccontare il proprio dolore al Resto del Carlino: «Attendiamo che si accerti la verità su quell’incidente. Per affrontare meglio il dolore e per il desiderio di giustizia, anche a nome delle povere vittime della Fiat Seicento. Ci sorprende che ancora non ci abbiano fatto vedere le ciabatte trovate sotto la pedaliera della macchina. Potremmo dire se sono o meno di Silvia. Sappiamo bene che lui, Orazietti, porta il 39 e 40 di taglia. Abbiamo delle sue scarpe nella casa di nostra figlia in via del Campo Sportivo. E sono di quella taglia. Ma ancora nessuno ci ha chiesto niente. Non sappiamo se guidasse Silvia oppure Orazietti, ma se sarà accertato che al volante c’era nostra figlia sicuramente stava litigando con lui»

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Spiega Linsej, la sorella di Silvia: «Io le dicevo di lasciarlo per sempre quell’Orazietti, che la stava rovinando. Quando lui è stato in carcere, per circa un anno, lei andava a trovarlo, gli dava i soldi per le spese, non lo ha mai lasciato. Aveva preso un appartamentino in affitto prima che lui uscisse dalla galera, per accoglierlo. Il nostro rammarico più grande sarà quello di non essere riusciti a portarla via da lui. Ma come potevamo? Lei mi ha detto che non riusciva a lasciarlo. Litigavano, si dicevano di tutto, e poi tornavano insieme. Così da 7 anni».

Ricorda la madre Irene: «Ma l’ultima volta, tre o quattro settimane prima dell’incidente di domenica 9 giugno, si erano lasciati per sempre. Lui aveva spaccato tutto in casa di Silvia, si erano menati, era successo l’inferno. Se penso che la figlia possa aver visto questo mi sento male. Abbiamo pensato che forse era la volta buona, che si fosse liberata di lui, che non volesse più vederlo per quello che le aveva fatto. Invece c’è tornata insieme. Ma non lo sapevamo, fino a domenica».

«Abbiamo parlato con gli ultimi che li hanno visti insieme – racconta la mamma Irene – erano al mare ai Gelsi. Una amica di Silvia, quando ha visto Orazietti, le ha chiesto se fosse tornata insieme a lui e lei ha detto che non ce la faceva a lasciarlo. Sono ripartiti dalla spiaggia verso le 15.45. Poi ci hanno chiamato per dirci che Silvia era morta sulla statale. E dire che l’abbiamo attesa questa figlia per 10 anni – dice la mamma Irene – pensavamo già come poter adottare un bambino e improvvisamente è arrivata lei con i suoi capelli biondi. L’abbiamo tanto amata, ma poi ha incontrato Orazietti quando aveva da poco avuto la bambina. Ce l’ha portata via molto prima del 9 giugno scorso, è riuscito ad annullarla, a non farle riconoscere il bene dal male, a vivere con l’angoscia, a temere una reazione violenta per un niente, a non ascoltare i consigli di chi le voleva bene. Povera Silvia».

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Dice il papà Enzo: «A farci forza ora è Sophie, sua figlia, la nostra nipotina. Ci dice che la mamma amava tanto viaggiare e adesso è in cielo che vola dove vuole e poi senza pagare il biglietto». Svela la mamma Irene: «Orazietti, la mattina dei funerali, mi ha mandato un messaggino: ‘sono Marchino, volevo parlare con te’. Non gli risponderò mai. Stia lontano da noi per sempre».